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SVIZZERAQuale futuro per i giovani farmacisti e per gli assistenti?

21.03.19 - 11:54
Per il deputato la nuova regolamentazione ha conseguenze negative per tutte le professioni, dal farmacista con formazione post-grade agli assistenti
Keystone (archivio)
Quale futuro per i giovani farmacisti e per gli assistenti?
Per il deputato la nuova regolamentazione ha conseguenze negative per tutte le professioni, dal farmacista con formazione post-grade agli assistenti

BERNA - L’entrata in vigore della modifica della Legge federale sulle professioni mediche il primo gennaio 2018 «ha particolarmente svantaggiato i giovani farmacisti, segnatamente quelli che hanno ottenuto il libero esercizio dopo il primo gennaio dello scorso anno». Ne è convinto Lorenzo Quadri, che a tal proposito ha deciso di interrogare il Governo.

Il consigliere nazionale leghista spiega che i farmacisti si suddividono in due categorie: quelli iscritti alla formazione post-grade e quelli che invece non lo sono. La formazione post-grade ha un costo elevato, per la sola iscrizione occorrono 25mila franchi. Durante la formazione, il giovane farmacista può svolgere un’attività lavorativa per non più del 50-70% e può supplire il responsabile sanitario al massimo per due mezze giornate alla settimana. Queste limitazioni riducono notevolmente le possibilità d’impiego dei farmacisti in formazione, rendendoli «poco attrattivi» per i titolari di una farmacia.

Ancor più critica, per Quadri, è la situazione dei farmacisti che non seguono la formazione post-grade (ad esempio perché non possono permettersi di far fronte ai costi che essa comporta). Questi farmacisti, come precisa anche la circolare del 22 dicembre 2017 dell’Ufficio del farmacista cantonale ticinese, possono esercitare «unicamente come collaboratori, sotto la diretta sorveglianza del responsabile sanitario, senza possibilità di assumere supplenze». Sono quindi destinati a rimanere, di fatto, degli assistenti di farmacia a vita.

Anche a livello salariale, la differenza tra un farmacista laureato, ma senza formazione post-grade, e un’assistente di farmacia (che non dispone di una laurea, avendo svolto un apprendistato) è minima.

Per il deputato la nuova regolamentazione avrà quindi conseguenze anche per le assistenti di farmacia: «Se il loro ruolo attuale verrà di fatto affidato a dei laureati, le assistenti di farmacia si troveranno giocoforza confinate a compiti che non comportano la manipolazione di farmaci (quindi legati ad esempio al banco di profumeria, o alle ordinazioni). Risulteranno quindi fortemente limitate rispetto a quella che è la pratica attuale».

Alla luce di questo, Quadri chiede al Consiglio federale:

    • Non reputa che la nuova regolamentazione comporti una penalizzazione eccessiva dei giovani farmacisti?
    • Intende proporre dei correttivi a tale situazione?
    • Quali conseguenze avrà la nuova regolamentazione sulla professione di assistente di farmacia, stante che il farmacista laureato, senza formazione post-grade, è di fatto destinato ad occuparne il ruolo?
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