Maria Balbi Del Bello, candidata al Consiglio Nazionale Lista 14, Lega dei Ticinesi - Donne
Secondo l’uff. Federale di Statistica i frontalieri in Ticino nell’ultimo anno sono aumentati di circa il 4%, e considerando solo i permessi (G) rilasciati fino ad ora, negli anni il loro nr. ha raggiunto la considerevole cifra di 78'230 permessi rilasciati.
Questi dati sono secondo una rilevazione fatta nell’ultimo trimestre del 2023.
Il permesso (G) è un documento che permette ai frontalieri (persone che abitano in un Paese confinante), di lavorare per la durata di 1 anno (rinnovabile annualmente) in Svizzera.
Questo attestato viene rilasciato su richiesta di un datore di lavoro all’ufficio della migrazione, prima dell’inizio di qualsiasi attività lavorativa, richiesta che deve essere certificata da un posto di gendarmeria Svizzera sulla base della presentazione di un documento di identità del lavoratore, oltre ad un attestato da richiedere da parte delle autorità del Paese d’origine, che il richiedente non ha alcuna pendenza penale in corso (tipo nostro casellario giudiziario).
Tralasciamo poi gli altri tipi di permessi in corso, permesso (Ci) UE/ALES per contratti inferiori a 1 anno, permesso (B) UE/AELS per contratti superiori a 1 anno, permesso (L) UE/ALES per dimoranti temporanei per soggiorni per un massimo di 6 mesi, oltre all’attuale e conosciuto permesso (S) rilasciato ai rifugiati del conflitto in corso per gli Ucraini, stimati attualmente in circa 3000 unità in Ticino (nr. stabile tra arrivi e partenze secondo la Segreteria di Stato della Migrazione).
Fino a fine 2023 ai lavoratori frontalieri sono tassati trattenendo sui salari la conosciuta “imposta alla fonte”, che consiste in una percentuale sul reddito percepito in Svizzera secondo una tabella che calcola la composizione del nucleo familiare del lavoratore, la quale viene poi riversata in percentuale ai Paesi da cui provengono in ragione del 40 % circa, mentre sono esenti dal pagamento di tasse nel Paese d’origine.
Teniamo presente che nell’arco 40 anni di ristorni, il Ticino ha riversato a Roma la somma non indifferente di circa 1,2 miliardi di franchi: «nel 2020 il Ticino aveva riversato a Roma 86,2 milioni, mentre nel 2021 questa quota è salita a 91,3 milioni, superando così la cifra record del 2019 , quando la quota di ristorni sfiorò i 90 milioni (89,9 per essere esatti)».
Dal prossimo 1 gennaio 2024 Con la pubblicazione nella G.U. n. 151 del 30 giugno 2023 della Legge n. 83/2023 per i nuovi assunti frontalieri, saranno soggetti ad una tassazione sul reddito in linea con la tassazione in Ticino, oltre che una tassazione nel loro Paese.
Comunque alcune riflessioni le possiamo fare:
- l’occupazione lavorativa di prima i nostri è un po‘ lontana molto lontana !! … Forse senza la loro manodopera l’economia è impossibile, ma comunque mettere un limite ai permessi è doveroso e rispettoso per i residenti.
- L`esercizio per promuovere un`attività indipendente professionale da parte di non residenti in Ticino dovrebbe anche essere anche limitata, come vengono controllati e tassati questi liberi indipendenti…. ma le ditte in Ticino non sono abbastanza?
- I frontalieri che durante la settimana abitano in Svizzera e rientrano al loro domicilio nel Paese confinante (non sono domiciliati, quindi !! …. perché per esempio niente tassa rifiuti)… non creano rifiuti ?
Dovrebbero essere costretti loro malgrado, o il datore di lavoro, ad annunciare all’ ufficio controlli abitanti del Comune la loro residenza provvisoria dove risiedono in settimana, e pagare di conseguenza la tassa rifiuti!! … ma anche in questo caso unica cosa prima i nostri è …. PAGARE PER LORO.