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ZURIGOCinquantenne di origine ebrea accoltellato: l'attentatore vicino all'Isis

04.03.24 - 16:15
Lo indicano oggi le autorità politiche zurighesi. Il giovane, di origini tunisine, si trova in carcere preventivo.
Foto 20Minuten
Fonte ATS
Cinquantenne di origine ebrea accoltellato: l'attentatore vicino all'Isis
Lo indicano oggi le autorità politiche zurighesi. Il giovane, di origini tunisine, si trova in carcere preventivo.

ZURIGO - Il 15enne che sabato sera ha accoltellato un 50enne ebreo ortodosso in città a Zurigo solidarizza con il gruppo terroristico Stato islamico (Isis), hanno indicato oggi le autorità politiche zurighesi. Il giovane, che si trova in carcere preventivo, ha origini tunisine.

Inquirenti e autorità hanno fornito oggi alcune informazioni sull'autore dell'attacco. Il presidente del Consiglio di Stato zurighese nonché capo del Dipartimento cantonale della sicurezza Mario Fehr (senza partito) ha indicato che del 15enne esiste un video, in cui il ragazzo commenta in arabo la propria azione criminale. Vi invoca una «lotta mondiale contro gli ebrei» e mostra solidarietà con l'Isis. Il filmato è un elemento dell'inchiesta, ha aggiunto l'ex politico del PS. Il 15enne ha ottenuto la nazionalità svizzera nel 2011.

Fehr ha descritto l'atto come «attacco vile» e «atto di terrorismo». «Qualcuno è stato accoltellato solo a causa della sua religione», ha deplorato. Il senso di sicurezza dei concittadini ebrei è stato scosso. «Faremo tutto il possibile per farli sentire di nuovo al sicuro».

Intanto la magistratura zurighese dei minorenni ha indicato che il ragazzo si trova in carcere preventivo. Il provvedimento è possibile in Svizzera anche per i bambini a partire dai dieci anni. Il Tribunale federale ha stabilito nel 2016 che ciò è ammissibile in singoli casi giustificati. La procura dei minorenni ha precisato che l'indagine intende stabilire se il 15enne abbia agito da solo o in collaborazione con altri. Confermando quanto già indicato stamani dalla Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI), gli inquirenti hanno indicato che la vita della vittima non è più in pericolo.

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