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SVIZZERALa penuria di medicinali preoccupa (ancora) il Paese

24.12.23 - 14:33
Attualmente sono quasi ottocento i prodotti per i quali vi sono difficoltà di approvvigionamento.
Depositphotos (VadimVasenin)
Fonte ats
La penuria di medicinali preoccupa (ancora) il Paese
Attualmente sono quasi ottocento i prodotti per i quali vi sono difficoltà di approvvigionamento.

BERNA - Molti farmaci non sono reperibili in Svizzera o sono solo difficilmente ottenibili. Una penuria che si delinea dallo scorso inverno e che stando agli esperti rappresenta un problema serio, soprattutto per la popolazione più anziana.

La lista dei medicinali mancanti, pubblicato sulle diverse piattaforme specializzate, appare lungo. Ad esempio, il database drugshortage.ch, elenca attualmente 786 prodotti per i quali vi sono difficoltà di approvvigionamento, tra i quali 386 principi attivi. Anche consultando la la farmacia online Zur Rose oppure l'elenco redatto dell'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE), si può constatare una situazione piuttosto allarmante.

A scarseggiare sono ad esempio antibiotici, calmanti, benzodiazepine, antidolorifici, vaccini per bambini, ma anche farmaci per diabetici come ad esempio l'Ozempic, di cui si è parlato già parecchio poiché impiegato pure da chi non è affetto dal diabete per via delle sue «proprietà dimagranti».

«Abbiamo due collaboratori che lavorano a tempo pieno per cercare alternative per colmare le carenze di approvvigionamento», ha dichiarato all'agenzia di stampa Keystone-ATS Pascal Bonnabry, capo farmacista dell'ospedale universitario di Ginevra (HUG), il quale parla di un'involuzione «preoccupante» che sta interessando l'intero Paese.

«A partire dallo scorso inverno, che è stato particolarmente difficile, la situazione ha raggiunto un elevato livello di scarsità e riguarda tutte le classi di medicinali», aggiunge. «In generale, negli ultimi 10-15 anni la situazione è peggiorata passo dopo passo».

Dipendenza dal mercato asiatico
Christoph Amstutz
, responsabile del settore Agenti terapeutici presso l'UFAE, sottolinea la «forte dipendenza europea» dal mercato asiatico, in particolare dalla Cina e dall'India per quanto concerne i principi attivi, che sta causando molti problemi. La chiusura di centri di produzione e la delocalizzazione di questi ultimi negli scorsi 15 anni è da considerarsi un «grave errore», ha affermato.

Anche se i prezzi di alcuni farmaci sono calati drasticamente, la storia recente ha dimostrato quanto basta ad interrompere l'intera catena di approvvigionamento. Dopo la pandemia di Covid-19 e il conflitto in Ucraina il mondo si trova oggi ad affrontare seri ostacoli per quanto riguarda la produzione, il confezionamento e il trasporto dei principi attivi nonché dei farmaci stessi.

La situazione è «più drammatica che mai», deplora il il responsabile della comunicazione della farmacia online Zur Rose, Simon Marquard: «La penuria riguarda soprattutto i farmaci comuni a basso costo o i generici. Ad esempio antidolorifici, antibiotici, sciroppi per la tosse, farmaci antitumorali, ma anche anticoagulanti, ansiolitici o medicinali contro l'insonnia», ha dichiarato.

Trattative con l'UE?
All'inizio del mese, la Commissione europea ha pubblicato un elenco di oltre 200 sostanze e diverse centinaia di farmaci considerati «critici» per l'UE e per i quali intende rafforzare l'autonomia europea.

La Svizzera starebbe tentando di negoziare con l'UE per trovare una soluzione, ha dichiarato Amstutz. Ma il fatto che la Confederazione non faccia parte dell'UE, potrebbe complicare le cose. Un altro problema è causato dall'elevata concentrazione del settore. Ad esempio, un terzo dei principi attivi dei farmaci generici destinati al mercato statunitense è prodotto in un unico sito, per lo più in India o in Cina, stando al database Cortellis Generics Intelligence di Clarivate Analytics.

Per quanto riguarda l'Europa, un altro studio di MundiCare ha rilevato che il 70% dei farmaci generici prodotti in Europa e Giappone contiene principi attivi provenienti dalla Cina. Secondo lo studio, negli ultimi 15-20 anni l'Occidente ha massicciamente esternalizzato la propria produzione.

Rischio per gli anziani
Sempre stando allo stesso rapporto, la penuria di medicinali colpisce soprattutto gli anziani e coloro che sono abituati a ricorrere a calmanti o ansiolitici, ai quali vengono talvolta somministrati antipsicotici, ovvero farmaci decisamente più potenti.

L'UFAE si occupa solo dei cosiddetti farmaci critici o salvavita, categoria per la quale ha dovuto creare scorte obbligatorie per 200 prodotti. Agli occhi di alcuni farmacisti, tuttavia, questa lista è troppo restrittiva. Secondo Bonnabry, rappresenta solo un terzo dell'elenco dei farmaci critici riconosciuto dall'UE.

Finché la causa del problema non sarà risolta, la task force per gli agenti terapeutici - istituita della Confederazione per far fronte alla penuria con misure mirate - raccomanda di dispensare quantità sfuse dei farmaci che scarseggiano. Ciò significa che i medicinali vengono tolti dalla loro confezione e distribuiti in quantità limitate.

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COMMENTI
 

IsReal 4 mesi fa su tio
Di pillole il mondo abbonda. Il problema é che sante suisse li blocca perchè a loro non piacciono quelli esteri....dobbiamo essere malati e poveri. La salute dovrebbe essere un diritto

Emib5 4 mesi fa su tio
Una parte dei commentatori dimentica che gli elettori negli ultimi anni hanno votato per pertiti che difendono la libertà di commercio e fanno finta di non accorgersi che questo è uno dei risultati. Le aziende, e tra queste le aziende farmaceutiche, fanno ovviamente i loro interessi spostando la produzione dove loro conviene. Quelli che propongono di obbligare le aziende a riportare la produzione da noi mi devono spiegare come pensano si possa fare quando la maggioranza di consiglieri nazionali e agli stati è sponsorizzata da lobby economico/finanziarie. Quanto a Swissmedic fa solo il suo lavoro di controllo dei medicamenti venduti in Svizzera, cosa c'entra in tutto ciò?

Paolin’ 4 mesi fa su tio
Risposta a Emib5
Esatto. Poi, a dirla tutta, abbiamo votato anche per tagliarci le gambe con l’UE. E lo facciamo ogni qualvolta si presenti l’occasione. Alla fine è come per tutto. Sempre in prima linea quando c’è da frignare, poi tutti a votare sbagliato.

tschädere 4 mesi fa su tio
chiudete per primis la inutile swissmedic la quale rallenta tutto e costringete le industrie farmaceutiche di tornare a produrre in svizzera.

Nmemo 4 mesi fa su tio
... e il signor Berset se ne è andato in pensione, queste sono questioni che non lo riguardavano? Garantire l'approvvigionamento al Paese?

Platon-Socrate 4 mesi fa su tio
Quand est-ce que la Pharma Suisse comprendra qu'il est urgent de 1) fabriquer sur sol Suisse tout ce qu'ils ont attribué en Asie quitte a faire moins de bénéfices.... Ne compter que sur soi.même et penser Suisse, pas l'Europe qui n'est pas fiable. D'autre part, la géo-politique étant très instable et avec la possibilité d'une guerre mondiale, la Pharma ferait mieux d'être prévoyante avant d'être intéressée économiquement.

Paolin’ 4 mesi fa su tio
Risposta a Platon-Socrate
Pfff. Ça ne vaut rien ton discours suprémaciste… tu construits ta pensée comme si la « Pharma Suisse », comme tu l’appelles, était une entité avec un âme et un passeport. Alors qu’il s’agit de plusieurs entreprises qui - finalement - ont comme but principal de se remplir les poches de ronds. Qu’on le veule ou pas, la Suisse est enclavée parmi l’UE. Et à chaque fois que nous, en tant que peuple, nous allons voter contre les accord européens, nous nous condamnons par nos propre traits de stylo à nous faire fister jusqu’à la moelle.

OrsoTI 4 mesi fa su tio
Cari signori, ma non abbiamo bisogno della ue. Ue non è nulla. Ue è il Male. Stiamo senza ue. Cari destroidi e tutti quelli che dicono che non ci serve l’ue…..posso dire grazie. Questa è solo una delle tante cose.

Mar 4 mesi fa su tio
Risposta a OrsoTI
👍

Simulator 4 mesi fa su tio
Sono falsità …hanno dirottato i farmaci ad altre destinazioni…in italia o Francia si trova tutto stranamente prodotti svizzeri…con le finta carenza stanno alzando i prezzi tanto paga la cassa malati…

Paolin’ 4 mesi fa su tio
Risposta a Simulator
Dai, citami un solo medicamento il cui prezzo è aumentato nell’ultimo anno. E (qualora ne trovassi anche solo uno), trovami una cassa malati che dice « aumentiamo i prezzi perché i medicamenti costano troppo ».

Keope1963 4 mesi fa su tio
Siamo allo sbando.. è così a portare la produzione in Asia.. e non solo per i medicamenti..

Znec 4 mesi fa su tio
Risposta a Keope1963
Peccato che, sei vai in Italia o Francia, si trova quasi di tutto.

OrsoTI 4 mesi fa su tio
Risposta a Znec
Esatto. :) l’europa giustamente ci sta tagliando fuori. E fa bene!!

Mar 4 mesi fa su tio
Risposta a Znec
Esatto io di solito vado in Italia , oltretutto costano molto meno e a volte non serve nemmeno la ricetta
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