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ROMANIA e GEORGIA 2023«Quelli che si batteranno sono ancora i miei ragazzi»

20.06.23 - 07:00
«Svizzera in una situazione fantastica, nulla è impossibile»
Imago
«Quelli che si batteranno sono ancora i miei ragazzi»
«Svizzera in una situazione fantastica, nulla è impossibile»
L’Europeo è alle porte, gli svizzerini non si pongono limiti. «Obiettivo Olimpiadi».
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CLUJ-NAPOCA - In Slovenia, due anni fa, non andò benissimo. Il successo dell’esordio contro l’Inghilterra fu infatti cancellato dalla risicata quanto dolorosa sconfitta patita contro la Croazia e dalla lezione subita dal Portogallo. Risultato? La qualificazione ai quarti svanì per differenza reti e la delusione accompagnò una selezione che comunque aveva saputo ben impressionare. L’amarezza provata non è ancora evaporata: servirà da monito e spinta per la nuova avventura. Quella della Svizzera U21, che da giovedì sarà impegnata nella fase finale dell’Europeo di categoria che si disputerà in Romania e Georgia.

«Nel 2021 ci qualificammo con merito, al momento decisivo pagammo però il fatto di non avere una squadra composta da giocatori con la “gamba” giusta. In pochi avevano infatti il ritmo partita - ci ha raccontato Mauro Lustrinelli, selezionatore di quegli svizzerini - adesso invece tutto è diverso. Io vedo un gruppo formato da elementi in forma. Pronti».

E che possono lasciare il segno.
«Questo dovreste chiederlo a Patrick Rahmen».

La corsa verso il torneo che sta per cominciare l’ha lanciata però proprio il tecnico bellinzonese…
«E quelli che si batteranno sono ancora i miei ragazzi, è vero. Li guardo da fuori e li vedo affiatati, convinti, determinati. Sono in una situazione fantastica».

I quarti di finale non sembrano un traguardo irraggiungibile.
«Il girone è molto equilibrato e davvero tutto può succedere. C’è la Francia, che ha grandi individualità ma che non mi convince come squadra. E poi è una rivale contro la quale siamo sempre riusciti a fare bene. C’è l’Italia che è forte ma che, con i vari “prestiti” alla nazionale di Mancini e la tanta abbondanza che si ritrova, è sempre un’incognita. E poi c’è la Norvegia, che forse non ha il “nome” ma che ha fatto ottime qualificazioni». 

Passano le prime due.
«Vincendo la prima, per la Svizzera la strada sarebbe in discesa. In quel caso i quarti di finale non sarebbero impossibili da centrare. Io sono ottimista».

I quarti e poi?
«Ci sono selezioni sulla carta davvero molto forti, ma questi rossocrociati possono fare bene. L’obiettivo, il sogno forse, è chiaro fin dalla fine dello scorso Europeo: i ragazzi puntano Parigi. Vogliono le Olimpiadi».

Per qualificarsi si deve chiudere sul podio. Potrebbe pure bastare l’accesso alle semifinali se la Francia, già sicura del suo posto (in quanto Paese ospitante), dovesse entrare nella top-4.
«Le favorite sono Germania, Spagna e Portogallo. Tenuto conto della crescita avuta negli anni dalla nostra selezione, quel traguardo non è in ogni caso certo irraggiungibile. Sarebbe bello. Come bello è che si riesca a preparare i giovani per il grande salto». 

Tenuto conto del bacino d’utenza, la Svizzera sta facendo qualcosa di importante.
«Durante la mia gestione ben 14 giocatori sono arrivati nella Nazionale maggiore. Come si fa a non essere soddisfatti da tali numeri? In generale, come movimento, non riusciamo a mettere insieme 20 elementi per annata: dobbiamo quindi costruire la squadra pescando calciatori nati in anni diversi. Questo, che inizialmente è un limite, in un secondo momento diventa un punto di forza. Così facendo siamo costretti a “promuovere” in anticipo giovani per la U21, è vero, ma questi crescono prima. Metà dei ragazzi che nei prossimi giorni si batteranno all’Europeo era già con me due anni fa. E sei-sette potranno ancora giocare a questo livello nel 2025».

Si è fatta di necessità virtù.
«Esatto. Si è percorsa una strada obbligata, non potendo competere numericamente con altri Paesi. Per come la vedo io, grazie al lavoro fatto dalla Federazione, il futuro è roseo».

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