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JACOPO SCACCHIIl futuro del distretto più inquinato della Svizzera

16.02.23 - 06:30
Di Jacopo Scacchi, Consigliere comunale della Città di Mendrisio e Candidato al Gran Consiglio per i Verdi del Ticino
Jacopo Scacchi
Il futuro del distretto più inquinato della Svizzera
Di Jacopo Scacchi, Consigliere comunale della Città di Mendrisio e Candidato al Gran Consiglio per i Verdi del Ticino

MENDRISIO - Io ho 23 anni e quando penso al mio futuro non sono tranquillissimo. La nostra generazione è da anni permeata da una totale perdita di valori e di speranza. Quello che vivremo insieme ai nostri figli e alle nostre figlie è ormai chiaro. Ci attendono estati torride. Ci attendono carenze idriche. Ci attendono crisi energetiche. Ci attendono carestie e migrazioni di massa. Ne abbiamo avuto tutte e tutti un assaggio di recente.

La nostra generazione raccoglierà questo frutto dall’albero della poca lungimiranza piantato dalle precedenti generazioni.

Il progetto PoLuMe e la corsia di sosta dei Tir a sud di Mendrisio sono gli ennesimi esempi che si inseriscono proprio in questo schema: pensare nel breve termine a soluzioni temporanee e palliative ben sapendo che non sono sostenibili e speculando su future innovazioni geniali che risolveranno tutti i mali di questo mondo.

Il traffico generato dall’attrattività dalla terza corsia, si riverserà nelle strade secondarie: i piccoli valichi di Arzo, Ligornetto, Novazzano, Vacallo e Brusino Arsizio, oltre che i valichi di Bizzarone, Stabio e Chiasso, verranno attraversati da migliaia di autoveicoli in più ogni giorno. Questo traffico, prima di raggiungere l’autostrada e la terza corsia, si riverserà nelle strade dei quartieri della Città di Mendrisio e dei Comuni del Mendrisiotto.

Il menù del DATEC testimonia chiaramente che la lungimiranza non viene servita tutti i giorni. Prima l'autostrada, poi (forse) la ferrovia. Prima la macchina, poi (forse) il treno. Prima la terza corsia dinamica, poi (forse) il completamento di AlpTransit a sud di Lugano.

Se tutto va bene, l’autostrada arriverebbe a compimento nel 2040. Eppure, entro il 2050 non potremo più permetterci di emettere un solo grammo di CO2 a livello globale. Ecco la lungimiranza.

Il traffico straborda, l'inquinamento ci soffoca e le strade hanno deturpato territori bellissimi. Non è aggiungendo corsie autostradali che si risolveranno questi problemi.

Quello che chiedo, quello che il Mendrisiotto vuole, è il rispetto che gli è dovuto. Non siamo né un parcheggio per camion, né un territorio sacrificabile ai progetti obsoleti dell’USTRA.

Noi giovani siamo stufi di vedere ipotecato il nostro futuro da scelte cieche e poco coraggiose.

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COMMENTI
 

Thinks 1 anno fa su tio
Vattene da questo Cantone, è una grande casa anziani, dove tutto dà fastidio e la frustrazione è tale che la convivenza è sempre più asfissiante! Perfino le alternative moderne (come monopattino ecc) per spostarsi nei centri liberandoli dal traffico non è sopportato da bigotti retrogradi...

Lux Von Alchemy 1 anno fa su tio
Purtroppo, nonostante la comprensibile frustrazione, bisogna guardare in faccia la realtà: non c’è una soluzione ultima, ben poco di realmente efficace da attuare. Si è voluto negli scorsi 40 anni implementare le grandi attività commerciali, industriali, con grandi concessioni da parte del Cantone, le quali hanno quintuplicato il frontalierato in pochi decenni. Oggi questo è il risultato: Ticino ingolfato giornalmente dal traffico. E peggiorerà. A questo punto solo divieti e restrizioni sarebbero efficaci, ma non si torna indietro, purtroppo.
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