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“Over the Ridge”, terzo singolo del cantautore Jack Rush, dà sfogo alle emozioni di chi deve affrontare una disavventura sentimentale.
LUGANO - Oltre la vetta, dove poter spiccare il volo per poi non guardare mai indietro. Il nuovo singolo, “Over the Ridge”, dell’artista luganese, di origini nordamericane, Jack Rush, racconta «il lungo viaggio liberatorio per risalire in cima dopo una disavventura sentimentale», come ha spiegato lo stesso autore.
In occasione del terzo singolo, pubblicato lo scorso 15 febbraio per la Rattler Records, Rush non ha perso la sua tipica narrazione emotiva unita a una miscela eclettica di indie rock. Eppure questa volta la canzone nasconde alcune importanti novità. Tra le note si ritrova infatti l’influenza vintage alla Steely Dan unita con lo slacker rock di Mac DeMarco.
Un mix che rende il suono vivace e ritmato di cui Jack Rush si è occupato personalmente. Anche il testo della canzone è frutto della sua fantasia. Per la produzione invece questa volta ha collaborato con l'artista e produttore ginevrino Robin Girod (che, tra parentesi, ha collaborato in passato con il figlio di Jack, Tatum).
Ma oltre alla musica, è la scelta delle parole a colpire. La delusione dopo la fine di un amore a cui si è creduto non è mai facile da digerire e metabolizzare. I pensieri si sovrappongono nella propria testa e impediscono di pensare in modo chiaro. «I was in a bad place, but it was all in my mind».
Ma per scacciare le rampicanti viti («your lies were like a twisted vine») che attanagliano il nostro cuore, ecco la soluzione. Liberarsi dalle bugie che condizionano ogni relazione tossica e dispiegare finalmente le proprie ali per volare come mai si era osato fare.
