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COREA DEL SUDLee Sun-kyun si sentiva «oppresso» dalla presenza dei media

28.12.23 - 09:30
La sua richiesta di un interrogatorio a porte chiuse era stata respinta dalla polizia un paio di giorni prima della morte
GETTY IMAGES / JOHN NACION
Lee Sun-kyun si sentiva «oppresso» dalla presenza dei media
La sua richiesta di un interrogatorio a porte chiuse era stata respinta dalla polizia un paio di giorni prima della morte

SEUL - Lee Sun-kyun, l'attore protagonista di "Parasite" trovato morto nella sua auto nel centro di Seul, si sentiva sotto pressione per l'inchiesta sul consumo di droga nella quale era coinvolto da un paio di mesi. L'agenzia stampa sudcoreana Yonhap spiega, citando i funzionari di polizia, che tre giorni prima del decesso il 48enne era stato interrogato per la terza volta.

Lee aveva chiesto formalmente, tramite il suo avvocato, che l'interrogatorio non fosse aperto ai media. La richiesta è stata respinta. In tutte e tre le occasioni nei quali l'attore è comparso davanti agli inquirenti un folto gruppo di cronisti, fotografi e cameraman erano presenti. Questo nonostante le linee guida della polizia verso la stampa proibiscano l'esposizione di individui sotto inchiesta e le riprese video e fotografiche delle fasi investigative e degli interrogatori.

Solo un giorno prima del decesso l'avvocato di Lee aveva ribadito, a nome del suo assistito, che il successivo colloquio fosse a porte chiuse. Lee, infatti, si sentiva «oppresso» dal peso mediatico della vicenda.

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