Il 67enne non avrebbe dato l'autorizzazione perché nella pubblicità venisse utilizzata una sua immagine generata artificialmente
LOS ANGELES - C'è uno spot in cui un Tom Hanks particolarmente muscoloso e ringiovanito promuove un'assicurazione per le cure dentarie. Unico problema: non si tratta dell'attore, bensì di una sua copia digitale non autorizzata.
A riferirlo è lo stesso attore di "A man called otto" - uscito su Netflix lo scorso anno - in un post condiviso su Instragram: «Non c'entro nulla con tutto ciò». Stando al Guardian, inoltre, i creatori della pubblicità non avrebbero nemmeno ricevuto da parte di Hanks il via libera a utilizzare la sua immagine.
Il "furto" è avvenuto a pochi giorni dalla fine dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood e nel bel mezzo di quello del sindacato Sag-Aftra - che tutela gli attori di Hollywood - la cui interruzione dei lavori è strettamente legata alla preoccupazione dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale nel cinema.
Tom Hanks non è però il tipo di persona che rigetta totalmente l'uso dell'IA. Prossimamente, infatti, lo vedremo ringiovanito grazie a un tool che sfrutta proprio questo tipo di intelligenza in "Here" di Robert Zemeckis.