Preso dal rimorso il cantautore ha «voluto fare qualcosa di positivo e utile», donando del denaro a una struttura d'accoglienza
ROMA - Quella che voleva essere e che - in fin dei conti - si è rilevata una delle performance più ispirate della carriera musicale di Morgan si è trasformata - nell'arco di un attimo - in uno smacco. Il cantautore si trovava presso il Parco archeologico di Selinunte in provincia di Trapani per una lezione-concerto intitolata "Battiato, Segnali di vita e di arte". Lo spettacolo stava andando a meraviglia finché uno spettatore gli ha chiesto di cantare una canzone di Battiato. Preso dall'ira Morgan ha cominciato a dare di matto, insultando il pubblico: «La società è una m**da, fatta da gente come voi». E si è fatto scappare un commento omofobo.
Negli ultimi giorni si è scusato a più riprese: «Tutti possiamo sbagliare e io ho sbagliato a usare una infelice espressione che non mi piace. La mia reazione è stata ingiustificabile, una pessima caduta di cui mi scuso sinceramente», aveva scritto in un post. Ora rincara la dose in un post più lungo: «Tutti sanno che non sono omofobo, ma questo non basta, non scusa e non giustifica. Non basta, infatti, dire che si usano modi di dire razzisti, omofobi o sessisti a cuor leggero. Bisogna cambiare questa cultura e questo lessico che persistono inconsciamente nel linguaggio di tutti e, purtroppo, con mia sorpresa e dispiacere, anche nel mio. Porto volentieri la stigmatizzazione pubblica di quanto accaduto e accetto la gogna se questo può servire a cambiare, almeno in parte, le cose».
E poi continua: «Ho fatto un errore per il quale mi sento scusato ma che, sia chiaro, non voglio cancellare: anzi, voglio fare un gesto concreto che non lo faccia scomparire, ma che lo trasformi in qualcosa di positivo e utile». Il cantautore ha infatti annunciato di avere chiesto a Fremantle e Sky di devolvere la metà del suo cachet di X Factor a una struttura di accoglienza di ragazzi rifiutati per il loro orientamento sessuale, l'identità di genere o perché hanno avviato un percorso di transizione. «Ho pensato all'importanza di accogliere, e questo concetto mi piacerebbe valesse anche per chi, come me, commette errori», conclude.