ITALIACanalis: non si fermano le polemiche per la pubblicità di San Benedetto

ROMA - Pioggia di critiche per Elisabetta Canalis, volto noto della televisione italiana. La polemica, è nata qualche giorno fa sulla pagina Instagram Aestetica Sovietica, dopo la pubblicazione di un post sulla partecipazione dell'ex-velina a una campagna pubblicitaria promossa dall'azienda di acqua minerale San Benedetto. Il messaggio veicolato negli spot, diffusi sui canali televisivi italiani, è stato ritenuto controverso dagli amministratori della pagina che hanno richiesto l'intervento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e l'Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap).

Le pubblicità
Nelle riprese si vede l'artista di origini sarde che si sveglia e va a fare colazione ma, quando le due fette di pane bianco che si stava preparando si bruciano, decide di uscire senza mangiare e prendere invece una bottiglietta d'acqua. Nella scena successiva, si ritrova a parlare con l'immagine di sé stessa sulla copertina di una rivista di moda, che si congratula con lei: «Sempre così bella in forma! Ma qual è il tuo segreto?», le chiede e la Canalis risponde: «Ascolto il mio corpo e bevo un’acqua leggera con tanti nutrienti preziosi». 

In un altra versione dello spot, la showgirl è in compagnia di un'altra persona che le domanda: «Quanto conta per te la colazione?», e lei replica: «Da 1 a 10? Zero…Succoso Zero!». La risposta dell'ex-velina gioca sul nome del nuovo succo di frutto immesso sul mercato dall'azienda, Succoso Zero. In un'altra pubblicità del Thé San Benedetto Zero, si vede Elisabetta Canalis che con facilità entra nel vestito che si stava provando, mentre la sua voce in sottofondo descrive le caratteristiche del prodotto.

Diet culture: le criticità del messaggio
La polemica è nata dal fatto che la campagna pubblicitaria ideata da San Benedetto è incentrata sul concetto che se vuoi essere bella devi essere magra (ovvero la diet culture). Secondo migliaia di utenti che hanno commentato il post, gli spot dell'azienda spingerebbero in modo implicito i consumatori a sostituire i pasti con l'acqua in modo da rimanere in forma e raggiungere canoni di bellezza irrealistici. I "follower" di Aestetica sovietica credono che la visione della pubblicità sia inoltre problematica per chi soffre di disturbi alimentari.

«Provate a mettervi nei panni di una persona che tiene ossessivamente conto di questi particolari sul cibo in televisione, perché ha effettivamente un disturbo e arriva a speculare su un simile messaggio, non sembrerà poi così forzato come ragionamento dal momento che ne soffre. La comunicazione pubblicitaria dovrebbe tener conto di risultare il meno minacciosa e perversa possibile, sotto qualsiasi fronte», commenta un utente.