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Il cantante s’è rimesso a studiare alla facoltà di Psicoogia: «Mi sta dando input per il nuovo album»
MILANO - A 33 anni e dopo 67 dischi di platino, Marco Mengoni è tornato sui libri. Il cantante ha raccontato a Vanity Fair di essersi rimesso a studiare: s’è nuovamente iscritto all’università - che aveva lasciato per inseguire il sogno di diventare un cantante -, alla facoltà di Psicologia. «Mi sono iscritto all’università l’anno scorso», afferma l’artista che in diverse occasioni ha sottolineato l’importanza di parlare di salute mentale.
La voglia di tornare sui libri gli è venuta durante il suo tour dello scorso anno.«L’ho fatto per compensare il calo adrenalinico ed emotivo post-tour, per avere un’alternativa alle mie sparizioni: cinque mesi a New York, quattro in Florida, tre a Madrid - continua Mengoni -. Quando torni a casa dopo i live, non hai più quell’energia che ti arriva prepotente: la prima settimana sei al settimo cielo, hai voglia di fare il bucato, di pulire, di cucinare... Poi, però, arriva il down e ti domandi: "Dovrei scrivere cose nuove?". Ma non ci riesci. Quindi, ho riflettuto: forse, una certa tensione, un’ansia da esame mi può aiutare».
Ansia da studio sì, quindi, ma senza esagerare: «Se non do tutti e sei gli esami dell’anno non è un problema: non sto studiando per avere una laurea», precisa Mengoni, che poi svela la sua materia preferita, «Antropologia culturale: mi sta dando degli input per il prossimo disco, il secondo della trilogia iniziata con "Materia (Terra)", sul quale sto lavorando».
