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AvanTIForeste idroponiche contro il cambiamento climatico

07.11.22 - 08:00
La Scozia sarà il primo paese al mondo a coltivare alberi in una fattoria verticale per riforestare più velocemente
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Foreste idroponiche contro il cambiamento climatico
La Scozia sarà il primo paese al mondo a coltivare alberi in una fattoria verticale per riforestare più velocemente

La Scozia potrebbe essere il primo paese al mondo a usare le colture idroponiche per riforestare l’ambiente. In un centro di ricerca agricola, nei pressi di Dundee, l’agenzia forestale statale scozzese (FLS, Forestry and Land Scotland) ha realizzato un edificio prefabbricato per coltivare al chiuso e in tempi record diverse varietà di alberi prima di trasferirli allo stato selvatico. L’edificio cubico è una vera e propria fabbrica verticale di piante e potrebbe avere un ruolo importante nel combattere il cambiamento climatico.
L’intento del FLS è quello di piantare decine di milioni di nuovi alberi come abeti rossi norvegesi, abeti douglas, pini silvestri, ontani, betulle e querce. Il “cubo trasparente” che ha allestito mantiene le piantine idroponiche in posizione verticale, rendendo più facile per loro diventare alberi più alti e sei volte più velocemente. In natura, infatti, ci vorrebbero circa 18 mesi per far crescere una piantina di un albero da 40 a 50 millimetri, mentre in una fattoria verticale possono volerci 90 giorni.
«Essenzialmente, questo non è un edificio. È una macchina: una macchina per la crescita. Io le chiamo più semplicemente fattorie verticali dotate di intelligenza artificiale», ha affermato Georgia Lea, responsabile della comunicazione di Intelligent Growth Solutions (IGS), l’azienda con sede a Edimburgo che ha progettato il sistema. E proprio come le fattorie verticali, questo impianto di test adopera le tecniche delle colture idroponiche, dove le piante vengono coltivate al chiuso in condizioni iper-controllate. Il tipo di luce, temperatura, umidità e nutrimento possono essere personalizzati per ogni singola pianta, molto più che in una serra.
Nella “fabbrica di alberi” che si trova al James Hutton Institute, le piante sono state raggruppate in 8 torri idroponiche, alte 9 metri ciascuna, e suddivise in file di 52 scaffali hi-tech adornati da file di LED. Ogni spettro luminoso è regolato per garantire la giusta quantità di luce a ogni pianta. Gli alberi sono costantemente monitorati dai ricercatori tramite un iPad che segnala a dei robot quando è il momento di fornire nutrimento alle piante. L’intero edificio è protetto da una camera di compensazione che permette di lasciare fuori gli squilibri di temperatura. Il complesso attuale copre un’area tutto sommato piccola, appena 42 metri quadrati, ma che bastano a far crescere molti più alberi che all’esterno.
I primi test sono stati un successo. Il primo gruppo di abeti, pini e latifoglie provenienti da precedenti sperimentazioni ha già terminato la sua crescita in un vivaio all’aperto poco lontano. Tuttavia, il progetto non è stato ancora approvato dal governo perché i test hanno rilevato una crescita troppo veloce delle piante. In condizioni iper-controllate, gli alberi non hanno il tempo di indurirsi come dovrebbero e potrebbero spezzarsi sotto il peso del vento. I ricercatori perciò sono impegnati a migliorare il sistema e a rallentare la crescita delle piante. Questo dovrebbe consentire loro di maturare al punto giusto prima del definitivo rimboschimento.
Se il piano dovesse essere approvato, il sistema idroponico potrebbe produrre il 60% dei 24 milioni di nuovi alberi che servono ogni anno alla Scozia per fini commerciali e potrebbe aiutare a raggiungere l’obbiettivo del FLS di far accrescere la foresta di 30 mila ettari ogni anno fino al 2025.

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