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ITALIALo spettro dello spread (verso i 200 punti) preoccupa il Governo Meloni

04.10.23 - 14:37
La crescita del differenziale con il Bund evoca l'annus horribilis del Governo Berlusconi. Il Btp decennale è al 5%: prima volta dal 2012.
Alberto Gandolfo/LaPresse via ZUMA Press/dpa
Lo spettro dello spread (verso i 200 punti) preoccupa il Governo Meloni
La crescita del differenziale con il Bund evoca l'annus horribilis del Governo Berlusconi. Il Btp decennale è al 5%: prima volta dal 2012.

MILANO - L'incertezza che ruota attorno alla politica italiana, soprattutto dopo le difficoltà nel gestire i flussi di migranti, e l'incertezza economica (si allarga la proiezione del deficit dal 4,5% del PIL al 5,3% per il 2023 e dal 3,7% del PIL al 4,3% per il 2024) rispolverano quello che sembrava uno spettro messo definitivamente in cantina, quello dello spread.

Parola che mette paura agli italiani, anche a chi non ne conosce davvero il significato, perché evoca sempre - seppur da lontano - il drammatico 2011, annus horribilis del Governo Berlusconi, con lo scoppio della crisi del debito e lo spread, che a novembre raggiunse il su record, a quota 574 punti.

Ne conseguì la nomina di Mario Monti a senatore a vita, a cui l'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affidò poi il posto occupato dal Cavaliere a Palazzo Chigi.

Una ferita politica per i sostenitori di Berlusconi e della destra tutta che da allora associano quei fatti a un complotto internazionale, messo a punto per far cadere il loro leader.

Parola, quella del complotto, evocata proprio giorni fa dalla premier Giorgia Meloni, che da Malta si è riferita ai suoi oppositori che, sulla base degli "insuccessi" del suo esecutivo rievocano lo spauracchio dello spread, oggi in lieve crescita, e "spingono" per un nuovo governo tecnico al posto del suo, per risollevare la fiducia degli investitori internazionali.

Che sarebbe quanto meno appannata, visto che il rendimento odierno del buono del tesoro poliennale (Btp) decennale italiano tocca - come sintetizza oggi un'agenzia Ansa - «per la prima volta da novembre 2012, la soglia del 5%, in un contesto di vendite generalizzate sul mercato obbligazionario, messo sotto pressione dalla prospettiva di un lungo periodo di tassi alti». Record negativo anche per il Bund tedesco che ha toccato il 3% (prima volta dal 2011).

Ma va peggio all'Italia: lo spread, con il corrispondente Bund, cresce rispetto ai 196 punti della vigilia e si attesta a 198 punti base, non lontano da quota 200 punti.

Soglia ancora governabile. Ma se la situazione precipitasse, allora ci potrebbero essere conseguenze finanziarie e politiche.
 

Lo spread è il differenziale tra prezzi, rendimenti o tassi di interesse di due strumenti finanziari. Nel caso più comune, a cui la stampa si rifà, è la differenza tra il rendimento di un titolo di Stato (in questo caso italiano), un BTP con scadenza a 10 anni, e il rendimento dell’equivalante tedesco, Bund. Su questa base, meno uno stato o un mercato risultano essere sicuri o interessanti e più il Paese che emette il titolo dovrà rendersi accattivante, da qui la necessità di offrire rendimenti più elevati.

 


 

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