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MONDOGuerra in Ucraina e sanzioni alla Russia: un nuovo incubo per il settore della logistica

12.03.22 - 12:18
Un durissimo colpo per gli addetti ai lavori, che sembravano aver imboccato l'uscita dal tunnel dopo la pandemia
keystone-sda.ch (JERRY LAMPEN)
Guerra in Ucraina e sanzioni alla Russia: un nuovo incubo per il settore della logistica
Un durissimo colpo per gli addetti ai lavori, che sembravano aver imboccato l'uscita dal tunnel dopo la pandemia

NEW YORK - «Pensavamo di aver assistito a un rimbalzo da Covid a gennaio e febbraio, ma la crisi tra Ucraina e Russia è una grande battuta d'arresto e sarà di lunga durata». A dichiararlo al New York Times è Detlef Trefzger, amministratore delegato della svizzera Kuehne+Nagel, una delle più grandi compagnie mondiali attive nel settore delle spedizioni.

I colli di bottiglia - Un comparto che ha passato due anni infernali e che sperava di essere uscito dal tunnel della pandemia. Poi, due settimane fa, Vladimir Putin ha dato il via alla "operazione militare" in Ucraina e questo, insieme alle successive sanzioni alla Russia, ha causato il riformarsi dei colli di bottiglia nella logistica e nelle catene di approvvigionamento delle merci. Tutti gli operatori del settore sono concordi nell'affermare che i tempi delle spedizioni si prolungheranno e che il loro costo sarà sempre maggiore, se il conflitto dovesse continuare e se il prezzo del petrolio continuerà a salire. 

Mar Nero e Mar d'Azov - Il quotidiano statunitense mette sotto i riflettori il Mar Nero e il Mar d'Azov, sulle cui rive si concentra uno dei fronti più intense della guerra. Kitack Lim, segretario generale dell'Organizzazione marittima internazionale, ha dichiarato giovedì di essere seriamente preoccupato per la sicurezza del personale marittimo dislocato in queste aree. È forte il timore che il personale civile possa diventare una vittima collaterale del conflitto: già negli scorsi giorni i missili hanno colpito diverse navi commerciali, senza per fortuna causare morti. Sul versante economico, l'impossibilità di prendere il mare per le navi russe ha creato una strozzatura nelle forniture di grano in una zona cruciale. Parliamo infatti di una delle aree con la maggiore produzione globale e la ovvia conseguenza è stato il netto rialzo dei prezzi del grano sui mercati. 

I porti «un parcheggio» - I colli di bottiglia riguardano non solo le merci in uscita, ma anche quelle che avrebbero dovuto prendere la via della Russia. Il porto olandese di Rotterdam, secondo il portavoce Tie Schellekens, si è trasformato in «un parcheggio» per centinaia di container diretti alle aziende e industrie russe. Le ispezioni doganali sono infatti più lunghe e meticolose del solito: bisogna accertarsi che tra la merce "approvata" non siano nascosti articoli sottoposti a embargo (come i semiconduttori o i pezzi di ricambio per i veicoli militari). Ci sono poi compagnie che hanno rinunciato del tutto alle spedizioni, per non incappare nelle sanzioni e nel timore che i clienti russi non siano in grado di pagare. «Significa che l'effetto delle sanzioni è più ampio delle sanzioni stesse», ha concluso Schellekens.

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