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ARGENTINAIl patto di Milei per rifondare l'Argentina

02.03.24 - 08:39
Il presidente si è rivolto alla dirigenza politica per rilanciare la sua riforma fiscale: «È il momento più critico per il nostro Paese».
keystone-sda.ch / STF (Natacha Pisarenko)
Fonte ats ans
Il patto di Milei per rifondare l'Argentina
Il presidente si è rivolto alla dirigenza politica per rilanciare la sua riforma fiscale: «È il momento più critico per il nostro Paese».

BUENOS AIRES - Fedele al suo stile diretto e incisivo, il presidente argentino Javier Milei si è rivolto alla dirigenza politica, che solo un mese prima gli aveva affossato la legge omnibus e la riforma fiscale, affermando di essere disposto a dare "una nuova opportunità".

Nel suo primo discorso di fronte alle Camere riunite per l'inaugurazione dell'anno legislativo, il leader ultraliberista ha quindi invitato i presenti, tra cui anche i governatori provinciali, a firmare un patto di rifondazione del paese da celebrare simbolicamente il 25 di maggio, in occasione della Festa della patria.

Ma a una condizione, la previa approvazione proprio dei due pilastri del suo programma politico ed economico respinti dal parlamento: la legge omnibus e il pacchetto fiscale. Solo con questo passaggio risolto Milei si dice disponibile a discuter il nuovo patto federale, una piattaforma di dieci punti destinati a trasformarsi in vere e proprie politiche di Stato. Tra questi, oltre al primo che afferma "l'inviolabilità della proprietà privata", figurano il principio dell'equilibrio fiscale; la riduzione della spesa pubblica; le riforme impositiva, del lavoro e previsionale.

Eredità pesante

Prima di arrivare alla parte propositiva, Milei aveva illustrato in dettaglio "l'eredità ricevuta: è il momento economico più critico della storia dell'Argentina", ha affermato. "Gli ultimi 20 anni sono stati un'orgia di spesa pubblica, che ha prodotto un deficit del 15% del pil (il prodotto interno lordo) e portato le riserve della Banca centrale in rosso per 11 miliardi di dollari (9,5 miliardi di franchi al cambio attuale)", ha aggiunto, sottolineando che al momento di assumere la presidenza l'inerzia inflazionaria era arrivata al 17'000% annuo.

Numeri che, afferma Milei, spiegano il fatto che la povertà ha raggiunto oggi quasi il 60% nel contesto del rigido piano di risanamento fiscale e macroeconomico da lui avviato. Il presidente ha parlato in questo senso di "scelte difficili", ma anche del fatto che "per la prima volta il popolo ha scelto il candidato che ha preferito dire una verità scomoda che una menzogna confortante".

"Abbiamo presentato un programma di sforzi e sacrifici, perché non si volta pagina su un secolo di decadenza da un giorno all'altro. Ma allo stesso tempo abbiamo preso un impegno con gli argentini, che lo sforzo ne sarebbe valsa la pena".

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