I rappresentanti permanenti presso l'Unione Europea hanno trovato un accordo. Stati Uniti soddisfatti.
BRUXELLES - I rappresentanti permanenti presso l'Unione Europea hanno trovato l'accordo sul nono pacchetto sanzioni alla Russia. Lo fanno sapere fonti diplomatiche. Prima del via libera vi era stata l'opposizione di Polonia e Lituania che ritenevano ci fossero «troppe esenzioni» alle misure già approvate. Per evitare infatti che fertilizzanti e prodotti alimentari provenienti dalla Russia (non soggetti a sanzioni) restino bloccati nei porti europei (come sta accadendo) si cercavano delle scappatoie agli oligarchi che possiedono le varie aziende coinvolte unicamente per quelle transazioni. Il nodo, di natura tecnica, è stato sciolto.
In precedenza gli Stati Uniti - per bocca dell'ambasciatore James O'Brien - si erano detti «ottimisti» sulla possibilità che l'Ue raggiungesse l'accordo su un nuovo pacchetto di sanzioni verso la Russia, ma soprattutto avevano espresso soddisfazione per il «livello di cooperazione e d'impegno» in questo senso da parte dei partner europei.
O'Brien, che guida l'Ufficio statunitense per il coordinamento sulle sanzioni, aveva pure messo in evidenza alcuni dei punti che accomunano gli obiettivi di Washington e dell'Europa, come lavorare per ridurre la dipendenza dalla Russia o come la volontà di mantenere «funzionante» il mercato globale.