Sotto assedio dei candidati più combattivi la speaker della camera Nancy Pelosi: «Favorisce i repubblicani»
WASHINGTON D.C. - Sale al Congresso americano il pressing sul fronte democratico per avviare l'impeachment del presidente Donald Trump, che continua a rifiutarsi di collaborare con le indagini avviate in diverse commissioni.
E nel mirino finisce la speaker della Camera, Nancy Pelosi, il cui approccio moderato viene duramente criticato da un numero crescente di parlamentari democratici, a partire da quelli dell'ala liberal tra cui spicca la giovane deputata Alexandra Ocasio-Cortez.
Pelosi continua a sostenere che insistere sull'impeachment finirebbe per favorire i repubblicani portando lo scontro proprio sul terreno voluto da Donald Trump.
Ma in una serie di riunioni a porte chiuse e ad altissima tensione svoltesi nelle ultime ore a Capitol Hill è emersa una vera e propria fronda contro la posizione espressa dalla speaker. Fronda guidata dal presidente della commissione giustizia della Camera, Jery Nadler.
«Se non fosse stato presidente, Donald Trump sarebbe stato incriminato», ha commentato lo stesso Nadrler riferendosi agli episodi messi in luce dal rapporto Mueller sul Russiagate.
«Sarebbe stato incriminato per ostruzione alla giustizia», ha aggiunto Nadler, denunciando come questa ostruzione continui anche adesso, con la Casa Bianca che si rifiuta di cooperare con le indagini aperte in Congresso.