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STATI UNITILa Camera vota il bando di TikTok, l'ira di Pechino

13.03.24 - 18:48
La misura deve essere ora votata al Senato, dove non è scontato ottenga il via libera.
AFP
Fonte ATS ANS
La Camera vota il bando di TikTok, l'ira di Pechino
La misura deve essere ora votata al Senato, dove non è scontato ottenga il via libera.

WASHINGTON - Oltre 170 milioni di americani, incluso il presidente Joe Biden, potrebbero dover cancellare TikTok dai loro telefoni e computer. La Camera degli Stati Uniti ha infatti approvato a larghissima maggioranza una legge che apre la strada al bando della app se la società proprietaria cinese, Bytedance, non la venderà entro sei mesi. La misura deve essere votata al Senato, dove non è scontato ottenga il via libera, ma si tratta comunque dell'ennesimo scossone ai già precari equilibri tra Washington e Pechino.

Nonostante l'opposizione di Donald Trump, la legge anti-TikTok è stata votata da 352 deputati, sostenitori del tycoon inclusi, in un raro momento di unità bipartisan a Capitol Hill. Soddisfatto lo speaker della Camera, Mike Johnson, che ha parlato di «dimostrazione dell'opposizione del Congresso ai tentativi della Cina comunista di spiare e manipolare gli americani». Nei giorni scorsi il tycoon si era espresso contro il provvedimento che, secondo lui, si tradurrebbe in un «favore a Facebook».

«Senza TikTok, diventerebbe più grande», ha detto Trump definendo la piattaforma creata da Mark Zuckerberg «un nemico del popolo che ha fatto molto male a questo Paese». Biden invece, sbarcato di recente con un video elettorale sulla app tra mille polemiche, ha già dichiarato che firmerà la legge se e quando arriverà sulla sua scrivania. «Non contestiamo TikTok in sé ma la sua proprietà», ha spiegato in un briefing il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan sottolineando che il governo non vuole correre il rischio che i dati di milioni di americani possano finire nelle mani della Cina.

I democratici, tuttavia, devono anche tenere conto, in chiave elettorale, della popolarità della app tra i più giovani e dei tanti «creativi» americani che temono di perdere il loro lavoro e milioni di dollari di guadagni con un eventuale divieto. D'altra parte, per gli esperti di cybersecurity la minaccia alla sicurezza, se pur preoccupante, rimane uno scenario ipotetico e i funzionari americani non hanno finora presentato, almeno pubblicamente, nessuna prova concreta di questo pericolo.

Da Pechino, il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha avvertito che la messa al bando dell'app «si ritorcerà inevitabilmente contro gli Stati Uniti» e ha accusato Washington di «bullismo». «Questo tipo di comportamento prepotente che non può vincere in una concorrenza leale interrompe la normale attività commerciale delle aziende, danneggia la fiducia degli investitori internazionali nell'ambiente degli investimenti e il normale ordine economico e commerciale internazionale», ha rincarato Wang. TikTok ha sempre negato qualsiasi legame con il governo cinese e ha deciso di ristrutturare la società in modo che i dati degli utenti americani rimangano negli Stati Uniti.

«Il governo americano sta cercando di privare 170 milioni di persone del loro diritto costituzionale alla libertà d'espressione. Questa misura danneggerà milioni di business, priverà gli artisti di una platea e distruggerà la vita di tantissimi creativi in tutto il Paese».

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