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GIAPPONEVacilla il governo giapponese

19.12.23 - 11:04
Si allarga lo scandalo dei fondi al partito conservatore Liberal-democratico (Ldp) a capo della coalizione di governo.
AFP
Fonte ATS ANS
Vacilla il governo giapponese
Si allarga lo scandalo dei fondi al partito conservatore Liberal-democratico (Ldp) a capo della coalizione di governo.

TOKYO - Entra nel vivo in Giappone l'inchiesta collegata allo scandalo sui finanziamenti al partito Liberal-democratico (Ldp), a capo della coalizione di governo, con le perquisizioni degli uffici nelle due maggiori fazioni coinvolte: la prima che porta il nome dell'ex Premer Shinzo Abe, e l'altra guidata dall'ex Segretario generale dell'Ldp, Toshihiro Nikai.

Gli investigatori della procura di Tokyo tentano di ricostruire le modalità in cui i contabili siano riusciti ad offuscare a nome dei gruppi centinaia di milioni di yen in ricavi dalla raccolta delle sovvenzioni attraverso la creazione di fondi neri segreti, con parte dei soldi che secondo i media locali sarebbe stata riversata agli stessi legislatori.

In base a quanto appreso dagli interrogatori volontari, era pratica comune non segnalare il reddito nei rendiconti dei fondi politici, e si ritiene che l'ammontare intero sfiori i 500 milioni di yen (3 milioni di franchi) in un periodo di 5 anni, fino al 2022, per la fazione di Abe, e oltre i 100 milioni di yen (600'000 franchi) per il gruppo di Nikai. I pubblici ministeri ritengono che le fazioni abbiano istruito gli uffici a svolgere la pratica sistematicamente nel corso degli anni.

Nel tentativo di attenuare l'impatto dello scandalo, la scorsa settimana il premier Fumio Kishida ha sostituito tutti i quattro ministri dell'esecutivo appartenenti alla fazione più potente, tra cui l'ex capo di Gabinetto Hirokazu Matsuno, considerato il suo braccio destro, e l'influente ministro dell'Economia, Yasutoshi Nishimura.

Nell'ultimo sondaggio dell'Agenzia Kyodo il tasso di approvazione sull'operato del governo è sceso a un minimo del 22,3%, ben al di sotto della soglia del 30%, considerato il livello di guardia per l'amministrazione politica. La legge sul controllo dei fondi politici in Giappone prevede l'obbligo di un rendiconto su entrate e spese, e l'omissione della dichiarazione può comportare una condanna a una pena detentiva fino a cinque anni o una multa pari 1 milione di yen (circa 6000 franchi).

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