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REGNO UNITOCyber interferenze, Londra convoca l'ambasciatore russo

07.12.23 - 14:31
Indice puntato contro Mosca. I tentativi sono «falliti», ma il governo britannico ha fatto scattare denunce e sanzioni
Depositphotos (vchalup2)
Fonte ats
Cyber interferenze, Londra convoca l'ambasciatore russo
Indice puntato contro Mosca. I tentativi sono «falliti», ma il governo britannico ha fatto scattare denunce e sanzioni

LONDRA - Il governo britannico ha denunciato piani di cyber interferenza russi condotti «senza successo» contro politici di primo piano del Regno Unito, giornalisti, alti funzionari e ong, annunciando di aver sanzionato due individui legati a una struttura che farebbe capo all'Fsb, i servizi segreti interni di Mosca eredi di parte delle competenze del Kgb. Lo si legge in una nota del Foreign Office, nella quale si precisa che l'ambasciatore della Russia a Londra è stato convocato oggi per ricevere una nota di protesta.

La vicenda è stata illustrata in una dichiarazione al Parlamento dal sottosegretario agli Esteri per gli affari europei, Leo Docherty, il quale ha evocato «tentativi insistiti» russi di «interferire nella politica e nei processi democratici» britannici attraverso nuove operazioni di cyber spionaggio.

Operazioni attribuite a un gruppo denominato Star Blizzard, dietro il quale - secondo gli analisti dellp UK's National Cyber Security Centre (Ncsc), branca del Gchq, agenzia d'intelligence omologa alla Nsa americana - vi sarebbe il Centro 18, unità additata come addetta allo spionaggio digitale in seno all'Fsb di Mosca.

Nel dettaglio, stando al Foreign Office, le spie informatiche di Mosca avrebbero cercato di agganciare parlamentari di vari partiti, di maggioranza e opposizione, dal 2015 al 2023; di mettere le mani su documenti prodotti da think tank come l'Institute for Statecraft (in seno al quale l'account personale del fondatore Christopher Donnelly risulta essere stato in effetti compromesso nel 2018); d'insinuarsi nelle comunicazioni online di università, reporter, media e importanti associazioni.

Alla struttura sarebbe inoltre riconducibile l'hackeraggio e la diffusione di documenti riservati sui negoziati commerciali post Brexit fra Usa e Regno Unito, citati poi inconsapevolmente dall'allora leader dell'opposizione laburista, Jeremy Corbyn, durante la campagna elettorale britannica del 2019 per denunciare presunti piani del rivale conservatore Boris Johnson di aprire la sanità pubblica del Regno (Nhs) a interessi privati americani.

I due individui sanzionati da Londra quali asserite menti di Star Blizzard (denominato pure Callisto Group) sono Ruslan Peretyatko, indicato come un ufficiale dell'Fsb sotto copertura, e Andrei Korinets, presunto hacker il quale avrebbe usato talora il falso nome di Alexey Doguzhiev.

«I tentativi della Russia d'interferire nella politica britannica sono completamente inaccettabili e minacciano i nostri processi democratici», ha commentato il neoministro degli Esteri del governo di Rishi Sunak, David Cameron, reduce da una visita a Washington, precisando tuttavia come essi siano «falliti» e confermando la convocazione dell'ambasciatore come un modo per «esporre l'influenza maligna» di Mosca «sulla scena globale».

Cameron ha inoltre assicurato che Londra continuerà a contrastare ogni «cyber attività coperta, in coordinamento con gli alleati». Dichiarazioni analoghe sono poi venute dal vicepremier Oliver Dowden, che ha paragonato Star Blizzard ai mercenari del gruppo Wagner, attivi nella guerra in Ucraina come su altri fronti bellici, e dal ministro dell'Interno, James Cleverly, che ha parlato di «attacco ai valori e alle libertà della democrazia britannica», avvertendo che «il Regno Unito non intende tollerare alcuna interferenza straniera in violazione del National Security Act».

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COMMENTI
 

Keope1963 4 mesi fa su tio
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