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ITALIAIl generale del "mondo al contrario" indagato per istigazione all'odio

26.02.24 - 20:22
Per l'alto graduato Roberto Vannacci nuova iscrizione nel registro degli indagati
Foto Imago
Fonte ATS
Il generale del "mondo al contrario" indagato per istigazione all'odio
Per l'alto graduato Roberto Vannacci nuova iscrizione nel registro degli indagati

ROMA - Non solo le presunte "spese pazze" quando era addetto militare italiano a Mosca: per il generale Roberto Vannacci sembrano profilarsi nuove grane giudiziarie legate al libro che lo ha reso famoso, "Il mondo al contrario". La Procura di Roma lo ha infatti iscritto nel registro degli indagati per l'accusa di istigazione all'odio razziale. Il procedimento è stato avviato alla luce di denunce depositate nei mesi scorsi da alcune associazioni.

Sotto la lente degli inquirenti sono finite una serie di affermazioni presenti nel libro autoprodotto e diventato, di fatto, un caso, con 200 mila copie vendute. Un successo editoriale che ha portato Vannacci a dare alle stampe una nuova fatica letteraria.

In particolare, una delle denunce è stata posta all'attenzione dei pubblici ministeri da parte di un'associazione assistita dall'avvocato, Massimiliano Strampelli. Oggetto dell'esposto alcuni passaggi del libro e in particolare quelli in cui Vannacci definisce "non normali" gli omosessuali o quando cita un episodio vissuto a Parigi in cui fa riferimento a persone di colore.

«Ho scritto un libro nel quale ho manifestato delle opinioni: forse per qualcuno criticabili, ma rimangono tali. Credo che nel 2023 le opinioni si combattono sul piano delle argomentazioni e non con la censura o nei tribunali», commenta il generale. E il suo avvocato, Giorgio Carta, ironizzando aggiunge: «L'unica istigazione fatta è alla riflessione e alla lettura. Nessuna istigazione all'odio. Anche Galileo Galilei è stato processato per le sue idee ma 300 anni dopo è stato 'assolto'. Speriamo, per dati anagrafici, di risolvere prima questa vicenda prima». Per l'altro legale che lo difende, l'avvocato Massimiliano Manzo, Vannacci «mai nel libro sostiene che una razza sia superiore a un'altra, ma semplicemente si limita a criticare un eccessivo multiculturalismo estremo che, come abbiamo visto, alcune volte può causare problematiche anche molto serie».

In ogni caso, si tratta di un'altra tegola per il generale dopo il procedimento avviato dalla magistratura ordinaria, in cui si contesta il reato di truffa, sulle spese a Mosca, che viaggia in parallelo con quello avviato dalla Procura militare. Fascicoli aperti dopo un'ispezione svolta dallo Stato maggiore della Difesa. Una attività che potrebbe finire anche davanti ai giudici della Corte dei conti.

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