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UNIONE EUROPEAC'è un nuovo target sul clima, ma l'agricoltura è esclusa

06.02.24 - 15:46
Cancellato dal documento proposto dalla Commissione europea il possibile sforzo di riduzione del 30% rispetto al 2015
keystone-sda.ch (RONALD WITTEK)
Fonte Ats ans
C'è un nuovo target sul clima, ma l'agricoltura è esclusa
Cancellato dal documento proposto dalla Commissione europea il possibile sforzo di riduzione del 30% rispetto al 2015

BRUXELLES - La Commissione europea lancia il suo nuovo obiettivo climatico al 2040 stralciando ogni riferimento numerico per l'agricoltura. Nella comunicazione presentata oggi, Bruxelles raccomanda un taglio delle emissioni di gas serra del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990.

Il possibile sforzo di riduzione del 30% rispetto al 2015 richiesto al settore agricolo nella prima bozza del documento circolata nelle scorse settimane è invece stato cancellato. L'agricoltura, si legge nel testo, «svolge un ruolo nella transizione» green, contribuendo «al contempo alla sovranità alimentare europea».

L'obiettivo intermedio Ue al 2040, necessario a tenere fede all'impegno di diventare il primo continente a raggiungere la neutralità climatica nel 2050, è indicato in una comunicazione che, dopo le Europee, dovrà essere seguita da proposte legislative elaborate dalla nuova Commissione europea. Il target del 90%, evidenzia l'esecutivo Ue, è in linea con il parere del Comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici e gli impegni assunti dall'Ue nell'ambito dell'accordo di Parigi, continuando a mantenere la stessa traiettoria di riduzione registrata nel decennio 2020-2030.

Il punto di partenza per assicurare il taglio del 90% delle emissioni di gas serra al 2040 è la riduzione delle stesse del 55% entro il 2030, obiettivo già fissato nella storica legge Ue sul clima adottata nel 2021. Con il nuovo target al 2040, Bruxelles intende aumentare la resilienza contro le crisi future e rafforzare l'indipendenza energetica dalle importazioni di combustibili fossili, che rappresentavano oltre il 4% del Pil nel 2022. A seguito di una valutazione d'impatto, la Commissione europea prevede che il settore energetico raggiungerà la totale decarbonizzazione poco dopo il 2040, puntando su energie rinnovabili, nucleare, efficienza energetica, stoccaggio e cattura del carbonio, geotermico e idroelettrico. Un importante vantaggio di questi sforzi, viene sottolineato, è una minore dipendenza dai combustibili fossili grazie a un calo dell'80% del loro consumo per energia dal 2021 al 2040.

Soffermandosi sull'agricoltura, l'esecutivo Ue evidenzia che «con le giuste politiche e il giusto sostegno, il settore può anche svolgere un ruolo nella transizione, garantendo al contempo una produzione alimentare sufficiente in Europa, redditi equi e fornendo altri servizi vitali come il miglioramento della capacità dei suoli e delle foreste di immagazzinare più carbonio».

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