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RUSSIAUn vuoto (doppio) insidioso per Mosca

26.07.23 - 14:20
L'uscita di scena della brigata Wagner obbliga il Cremlino a trovare nuovi muscoli al fronte. E a evitare di commettere lo stesso errore
AFP
Un vuoto (doppio) insidioso per Mosca
L'uscita di scena della brigata Wagner obbliga il Cremlino a trovare nuovi muscoli al fronte. E a evitare di commettere lo stesso errore

MOSCA - Possiamo definirlo un vuoto pericoloso. È quello lasciato in Russia dall'uscita di scena della brigata Wagner, passata - dopo mesi di tensioni durissime - dall'essere il muscolo del Cremlino sul fronte ucraino a una scheggia impazzita nel fianco di Mosca. A un mese di distanza dalla "ribellione" degli uomini di Prigozhin - che nelle sue primissime ore, secondo quanto rivelato dal Washington Post ieri, avrebbe paralizzato ogni reazione del presidente Vladimir Putin -, l'alta nomenclatura della Federazione Russa sta cercando ora di colmare quel vuoto di sicurezza. Possibilmente senza incorrere negli stessi errori.

Senza gli uomini della Wagner, il cui cuore operativo è stato trapiantato in Bielorussia, previa mediazione del presidente Alexander Lukashenko, Mosca si ritrova a fronteggiare due emergenze "a matriosca", perché la seconda è in un certo senso figlia del modo in cui si verrà a capo della prima. E partiamo proprio da questa, ossia dal vuoto fisico che i fedelissimi di Prigozhin hanno lasciato.

La Russia è infatti rimasta orfana dei servigi di chi, dall'inizio della cosiddetta operazione militare speciale, si era finora sporcato gli stivali in alcune delle zone più complicate del conflitto. Su tutte, la città di Bakhmut.

Mosca, come analizza l'Institute for the Study of War (ISW), deve in primis ripristinare le unità sul campo. Ma deve farlo evitando che la soluzione possa generare lo stesso scenario che ha generato il "caso Wagner". «La creazione di imprese statali militarizzate formali che si occupino dei compiti di sicurezza al confine e di ordine interno si iscrivono probabilmente, in parte, nel rimediare al vuoto lasciato dal gruppo Wagner. Tuttavia, il fatto che queste imprese siano così fortemente decentralizzate, e che operino sotto la protezione degli organi di sicurezza interna, a spese dei governi regionali e locali, suggerisce che i vertici militari russi vadano concretamente a esporsi al rischio di ricreare una potente realtà analoga a quella di Wagner e quindi stiano cercando di limitare il livello di potere di ognuna di queste entità».

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