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AFGHANISTAN Stretta sull'ONU, vietato lavorare per l'85% del personale

05.04.23 - 16:07
I vertici del potere Talebano hanno vietato ai cittadini di nazionalità afghana di lavorare per la missione ONU del Paese.
Reuters
Stretta sull'ONU, vietato lavorare per l'85% del personale
I vertici del potere Talebano hanno vietato ai cittadini di nazionalità afghana di lavorare per la missione ONU del Paese.

KABUL - Ieri i Talebani hanno vietato ai cittadini di nazionalità afghana che lavorano per l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) di esercitare le proprie funzioni nel Paese. Lo riporta la Tribune de Genève. 

Il portavoce del segretario generale dell'ONU Stéphane Dujarric ha dichiarato che: «La missione dell'ONU in Afghanistan (Manua) è venuta a conoscenza di un atto legislativo che, di fatto, impedisce ai suoi dipendenti di nazionalità afghana di svolgere le proprie funzioni». Inoltre, i vertici del potere talebano avrebbero «esteso il divieto su scala nazionale». La missione si recherà oggi a Kabul per incontrare le autorità del Paese e chiedere spiegazioni.

La situazione è problematica visto che, in Afghanistan, l'ONU impiega oltre 3900 persone delle quali 3300 di nazionalità afghana. All'incirca 400 di loro sono donne. 

Dujarric ha dichiarato che: «La questione è a dir poco oltraggiosa» e che «la decisione va a intralciare l'operato di quelle organizzazioni che si battono per i diritti dei più deboli». Inoltre, data la situazione dei diritti umani nel Paese, l'Organizzazione «necessita di personale femminile per rispondere alle esigenze delle donne», sottolineando che, in Afghanistan, oltre 23 milioni di uomini, donne e bambini usufruiscono giornalmente di aiuti umanitari. 

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