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STATI UNITIPer Salman Rushdie sarà un lungo processo di guarigione

14.08.22 - 20:56
Lo scrittore sta meglio e «non ha perso il suo senso dell'umorismo grintoso e provocatorio»
keystone-sda.ch (Evan Agostini)
Fonte Benedetta Guerrera, Ansa
Per Salman Rushdie sarà un lungo processo di guarigione
Lo scrittore sta meglio e «non ha perso il suo senso dell'umorismo grintoso e provocatorio»

NEW YORK - Salman Rushdie è stato staccato dal respiratore e ha iniziato a parlare, a scherzare persino. A due giorni dal violento attacco nello Stato di New York, l'autore de "I versi satanici" sta meglio ed è in via di guarigione, anche se sarà un percorso lungo e complesso perché le ferite provocate dalle dieci coltellate sferrate dal 24enne Hadi Matar sono gravi.

Sul movente dell'aggressione continuano le speculazioni in attesa di una versione ufficiale della polizia. I media iraniani accusano gli Stati Uniti di complotto, mentre i repubblicani attaccano Joe Biden per non aver chiaramente condannato Teheran. Intanto arriva la notizia che la scrittrice J.K. Rowling, una delle prime a esprimere solidarietà a Rushdie, è stata a sua volta minacciata di morte su Twitter.

Dopo giorni di angoscia la prima buona notizia dall'attacco è stata diffusa dallo scrittore britannico Aatish Taseer su Twitter: Rushdie è stato staccato dal respiratore e ha ricominciato a parlare. Il post è stato poi cancellato dall'autore che si è scusato per aver dato informazioni che "non era mio compito fornire". Poche ore dopo è arrivata la conferma dell'agente, Andrew Wylie. «Salman è sulla via della guarigione. Le ferite sono gravi ma le sue condizioni sono avviate sulla strada giusta», ha rassicurato in un comunicato al Washington Post precisando tuttavia che quello che aspetta lo scrittore «sarà un percorso lungo».

Nessun aggiornamento sulle condizioni dell'occhio destro, colpito da una coltellata e che, secondo quanto riferito in precedenza da Wylie, Rushdie rischia di perdere. La famiglia si è detta profondamente sollevata e ha chiesto di continuare a rispettare la sua privacy. «Sebbene abbia riportato ferite gravi che gli cambieranno la vita per sempre, non ha perso il suo senso dell'umorismo grintoso e provocatorio», ha scritto su Twitter il figlio maggiore Zafar.

Dalla polizia ancora nessun aggiornamento sul movente dell'attacco né sul profilo di Matar. Nelle ore immediatamente successive le forze dell'ordine lo hanno definito un lupo solitario, tuttavia il procuratore locale Jason Schmidt ha lasciato intendere che dietro a Matar ci possano essere organizzazioni internazionali. Motivo per cui non è stata fissata una cauzione per l'aggressore. «Anche se questo tribunale dovesse stabilire una cauzione da un milione di dollari, corriamo il rischio che possa essere pagata», ha dichiarato. «Non importa quale sia la sua disponibilità economica. Dietro l'operazione che è stata portata avanti ci sono gruppi e organizzazioni più grandi, che vanno ben oltre i confini giurisdizionali della contea di Chautauqua». 

Per i repubblicani americani non c'è dubbio che dietro l'attacco a Rushdie ci sia l'Iran. «Teheran ha offerto una taglia a chi fosse riuscito a uccidere Salman Rushdie», ha twittato il senatore repubblicano della Florida Marco Rubio riferendosi alla ricompensa di tre milioni di dollari offerta dall'ayatollah Khomeini dopo la fatwa contro lo scrittore. Rubio ha quindi attaccato il presidente americano. «È stato accoltellato in America. Perché Biden sta ancora negoziando un 'accordo' con questi terroristi a Teheran?», ha tuonato. «I leader iraniani chiedono l'omicidio di Salman Rushdie da decenni. Biden deve mettere subito fine ai colloqui con questo regime terrorista», ha incalzato il senatore repubblicano dell'Arkansas Tom Cotton.

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