Al via oggi l'iter per la ratifica dell'uscita del Regno Unito dall'Ue. A preoccupare è però il rapporto con Bruxelles
LONDRA / BRUXELLES - Il countdown per la Brexit è finito. Oggi, dopo il trionfo Tory alle elezioni, partirà l'iter per la ratifica parlamentare della legge sul recesso del Regno Unito dall'Ue che include l'accordo di divorzio raggiunto da Boris Johnson con Bruxelles. L'approvazione, scontata dati i nuovi rapporti di forza alla Camera dei Comuni, è prevista entro la scadenza del 31 gennaio 2020. E mentre sembra sempre più lontana la rottura con gli altri paesi britannici, a preoccupare è il rapporto con l’Unione Europea.
Passaporto e visto elettronico - Cosa cambierà davvero? Rivoluzioni sono attese in tutti i settori, dal lavoro al turismo, dalla sanità all’istruzione. E senza la libera circolazione come si potrà accedere all'Inghilterra? La carta d’identità non basterà più, servirà il passaporto biometrico con relativo nullaosta elettronico - il cui costo non è ancora noto - che darà la possibilità di soggiornare nel Regno per un massimo di 3 mesi.
Status e permessi - Ma cosa accadrà ai circa 3,2 milioni di cittadini europei che lavorano lì? Potranno rimanere ma dovranno fare domanda entro il 30 giugno 2021 per essere ammessi al cosiddetto EU Settlement Scheme. A seconda dei loro requisiti, riceveranno lo status di "settled" (che dà diritto a chiedere la cittadinanza) o "pre-settled" (per rimanere nel Regno per altri 5 anni e poi richiedere lo status di "settled"). Per ottenere il permesso di permanenza occorre avere vissuto nel Regno Unito per almeno 5 anni. Gli intoppi burocratici sono però la vera tagliola e si teme che molte delle domande presentate verranno respinte per incomprensioni. Tradotto dal burocratese: saranno privilegiati i lavoratori qualificati come medici, ricercatori o docenti, per i quali non dovrebbe essere difficile ottenere visti di durata medio lunga. Più complicato sarà invece il percorso per chi fa il barista o il cameriere, che dovrà partire con un contratto di lavoro in tasca. Altrimenti il visto avrà la durata di 3 mesi, scaduti i quali dovranno lasciare il Paese.
Tessera d'assicurazione in tasca - Per quanto riguarda la sanità, il governo britannico raccomanda ai cittadini dell’Unione – e a quelli di Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera – di portare con sé la tessera europea di assicurazione malattia, che sarà valida finché il Paese non uscirà formalmente dall’Ue. Successivamente, la copertura sanitaria dipenderà dagli accordi bilaterali che Londra firmerà. Quanto alle rette universitarie, gli studenti europei resteranno equiparati a quelli britannici e continueranno a pagare 9.250 sterline l’anno (circa 11.860 franchi) fino al 2021/22, dopodiché dovranno sborsare le stesse somme pagate ora dai loro coetanei extraeuropei, che vanno da un minimo di 21.168 sterline a un massimo di 55.272 sterline.
Il premier inglese sarebbe incline a rifiutare l'offerta di Bruxelles, che chiede a Londra di adeguarsi in materia di concorrenza, protezione dell'ambiente e difesa dei diritti dei lavoratori in cambio della permanenza nel mercato unico. Se Johnson non si allineerà «non ci sarà nessuna esenzione dalle tariffe e nessuna garanzia che l'accordo venga siglato in tempi brevi, ha rivelato una fonte interna all'UE al Sunday Times - Non abbiamo intenzione di aprire il nostro mercato unico a un competitor così grande. Nell'epoca di Donald Trump e dell'ascesa della Cina ciò equivarrebbe a puntarsi un coltello alla gola».