Un’impresa della Svizzera occidentale vuole rendere assolutamente sostenibile la vita in camper.
L’obiettivo: un sistema che permetta di alimentare i vecchi furgoni a diesel con energia solare.
Curdin Wüthrich, è Lei che ha avuto l’idea di sviluppare un camper a energia solare. Mi lasci indovinare: le è venuta in campeggio?
Curdin Wüthrich: L’idea è venuta a me e ai miei due migliori amici mentre discutevamo davanti al fuoco la sera durante un viaggio fotografico naturalistico in camper. Viaggiamo tutti volentieri ma siamo consapevoli del problema ambientale. Naturalmente si può evitare di prendere l’aereo e viaggiare in camper ma anche questo mezzo non è perfetto: ci si sposta con un veicolo pesante alimentato a diesel attraverso la natura e si pensa così di esserle vicini. Da questo nasce l’idea di un veicolo elettrico che permetta perlomeno di evitare le emissioni dirette di gas serra e rumore.
I camper elettrici però esistono già?
Sì, ma sono perlopiù finanziariamente inaccessibili e costituiscono attualmente meno dello 0,3% del totale. E c’è inoltre il problema che talvolta non è disponibile un’infrastruttura per veicoli elettrici nel Paese dove viaggiamo. Così abbiamo creato una nostra soluzione personale: un camper elettrico completamente autonomo. L’energia per viaggiare e abitare viene fornita del sole.
Il vostro scopo non è però costruire nuovi veicoli ma modificare quelli già esistenti.
Servono nuove soluzioni per il settore delle auto. Parola d’ordine: economia circolare. Non ha nessun senso rottamare vecchie auto per sostituirle con nuovi veicoli elettrici. Ecco perché abbiamo deciso di modificare un vecchio furgone. In questo modo possiamo dimostrare che è possibile e che l’impatto ambientale viene ridotto di oltre l’80 per cento rispetto a quanto accadrebbe decidendo di continuare a viaggiare con un motore a diesel. Riutilizziamo numerosi componenti del camper e ne raddoppiamo così la durata di vita. L’obiettivo a lungo termine è rendere questo sistema di riconversione accessibile e capillare sul mercato. Le case automobilistiche affermate non pensano naturalmente a questa possibilità poiché è meno interessante dal punto di vista del mercato.
A che punto è il progetto di riconversione attualmente?
Il primo passo consiste nello smontare tutte le componenti a diesel (motore, serbatoio, scappamento) e montare un motore elettrico e una batteria. Al momento ci troviamo proprio in questa fase. La fase concettuale è completa e ora stiamo testando le componenti. La riconversione a veicolo elettrico dovrebbe essere completata nei prossimi mesi. La seconda fase sarà l’integrazione degli elementi solari. Poi sarà il turno degli interni: vogliamo svilupparli in modo che siano composti il più possibile da materiali riciclati e saranno naturalmente alimentati solo con energia rinnovabile. All’inizio del 2024 dovremmo essere pronti per un primo tour della Svizzera.
Sembra abbastanza semplice. Ma in realtà è più difficile di quello che sembra?
La sfida più grande è la flessibilità del veicolo perché abbiamo molto da implementare e da dimostrare. Far funzionare tutto in modo perfetto è una vera sfida ingegneristica. Come fonte di energia principale vogliamo utilizzare dei pannelli solari ripiegabili che trovino automaticamente la direzione del sole e quindi l’angolazione migliore. Abbiamo anche una misurazione della velocità del vento che individua le criticità per la struttura. Inoltre, è necessario disporre della possibilità di cercare una stazione di ricarica in caso di cattivo tempo.
I camper restano spesso fermi. Cosa succede con l’elettricità in eccesso?
L’energia solare che non può essere immagazzinata nella batteria può essere indirizzata verso una casa o, ad esempio, essere utilizzata come generatore e fornire energia per festival o eventi. Una specie d'impianto solare su ruote. Da quello che sappiamo, la nostra flessibilità è unica nel suo genere e a livello mondiale non è mai stata implementata prima.
Il team di Soleva è composto da nove ingegneri. Il CEO Curdin Wüthrich parla due lingue, è cresciuto nei Grigioni e ha deciso di andare a studiare a Losanna. Dopo aver concluso bachelor e master in fisica ed energia applicata, oggi lavora, oltre che per Soleva, come dottorando all’EPFL.