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CANTONEAdescava ragazzine in chat per foto e video sessuali, condannato

15.01.24 - 11:41
Il 25enne, che agiva tramite Instagram, Whatsapp e Telegram, è recidivo.
Deposit (simbolica)
Adescava ragazzine in chat per foto e video sessuali, condannato
Il 25enne, che agiva tramite Instagram, Whatsapp e Telegram, è recidivo.

LUGANO - Tre anni di detenzione, di cui un anno e due mesi da scontare e un anno e 10 mesi sospesi condizionalmente per cinque anni. Più il divieto a vita di svolgere attività a contatto con minori. È questa la pena decisa oggi dalla Corte delle Assise criminali di Mendrisio in Lugano per un 25enne del Sottoceneri che sfruttava Instagram, Whatsapp e Telegram per adescare ragazzine minori di 16 anni e giovani adulte e indurle, fingendo di essere loro coetaneo, a inviargli foto e video che le ritraevano mentre praticavano vari atti sessuali.

Quando, dopo un primo invio di contenuti, le ragazze si rifiutavano di mandare altre immagini esplicite, l'uomo ricorreva alle minacce e alla pressione psicologica, dicendo loro che avrebbe divulgato in rete foto e video. Molte delle giovani, prese dalla paura e dalla vergogna, finivano quindi per prestarsi a ulteriori atti sessuali.

L'uomo è stato ritenuto colpevole di ripetuti atti sessuali con fanciulli, ripetuta coazione sessuale, in parte tentata, ripetuta coazione, in parte tentata, ripetuta pornografia e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti.

«Puro egoismo» - «La sua colpa è grave», ha detto il giudice Mauro Ermani all'imputato. «Lei non ha dimostrato nessun rispetto nei confronti delle vittime, ingannandole e ricattandole solo per raggiungere la propria soddisfazione personale e per puro egoismo. Nel leggere le chat sembra inoltre che lei provasse piacere nel ricattarle. E ulteriormente grave è che lei abbia continuato a delinquere dopo una carcerazione di due mesi».

Recidivo - Il ticinese ha agito tra il 2018 e il 2023, rioffendendo anche dopo una prima carcerazione preventiva di oltre due mesi scontata nel 2022. Alcune delle sue vittime, in prevalenza residenti in Italia, avevano 13 e 14 anni. A far ben sperare la Corte è però una nuova perizia psichiatrica, secondo la quale il giovane è realmente pentito e intenzionato a cambiare.

L'imputato, indagato dopo che la Polizia federale ha intercettato materiali pornografici sul suo computer, è reo confesso. Il processo si è svolto in forma di rito abbreviato e la Corte ha promosso la richiesta di pena accordata tra le parti.

«Mi sono fatto schifo» - «In quel momento volevo solo soddisfare un mio bisogno, indipendentemente da chi avevo davanti», ha detto il giovane in aula. «Una cosa che mi ha fatto tanto effetto è quando la psicologa mi ha messo davanti al dolore delle vittime. Mi sono fatto schifo». Il 25enne ha infine dichiarato di voler dare una svolta alla sua vita: «Voglio trovare un lavoro, essere più onesto con i miei cari e cambiare stile di vita».

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