Danneggiato il campanile. Ma tutto l'edificio ha bisogno di un urgente intervento di ristrutturazione. Per i lavori servono quasi due milioni di franchi
LUGANO - Nel 1936 la Chiesa di San Giorgio figurava sui francobolli da 20 centesimi fra i monumenti storici più belli della Confederazione. Oggi urgono interventi di ristrutturazione. Il colpo di grazia è da imputare a un fulmine che ha recentemente colpito in pieno il campanile. «Una forza inaudita – sottolinea Gianni Rezzonico, che è stato presidente del Consiglio parrocchiale di Castagnola per venticinque anni – tanto che le tegole e le mattonelle della parete campanaria sono volate per quaranta metri, atterrando sulla strada sottostante. Erano passate da poco le quattro del pomeriggio e per fortuna nessuno si è fatto male».
I danni sono apparsi subito ingenti e le campane, regolate da comando elettronico, si sono bloccate. «Saranno ancora mute fino alla fine di novembre – precisa Rezzonico, patrizio di Castagnola – i lavori sono iniziati la scorsa settimana dopo tutti gli accertamenti del caso da parte dell'assicurazione, che coprirà interamente il danno di 50'000 franchi».
Ma il fulmine ha peggiorato notevolmente la situazione all'interno della Chiesa di San Giorgio, datata 1670-1680 e molto ambita anche per le cerimonie di matrimonio del Luganese.
Stato di massima allerta - Alcune evidenti crepe, in particolare sull'affresco di Sant'Antonio abate, stanno minando la struttura sulle pareti di entrambi i lati del luogo di culto e lo stato d'allerta è massimo. Gianni Rezzonico: «L'emergenza causata dal fulmine ha accelerato la procedura di risanamento della nostra chiesa, che ultimamente si è mossa di sei centimetri verso il lago. Il piano di intervento è già stato messo a punto, stiamo definendo i finanziamenti per partire al più tardi entro l'inizio di gennaio 2020».
I lavori, stimati in quasi due milioni di franchi sull'arco di tre anni, con il blocco quasi totale delle funzioni religiose, comportano una prima fase di messa in sicurezza dell'interno con lo stesso sistema di tiranti adottato per la Basilica di San Francesco di Assisi. «È l'unico modo per arginare il propagarsi delle crepe e dare elasticità alla struttura – precisa ancora Rezzonico – ma pure il sagrato, costruito su di un cimitero, ci preoccupa».
Le scosse causate dal fulmine hanno evidenziato le pecche strutturali dell'area su cui poggia la Chiesa di San Giorgio. La falda del Monte Brè è infatti molto calcarea e le infiltrazioni dell'acqua piovana hanno peggiorato notevolmente le cose.
Castagnola è fra i quartieri più ricchi di Lugano e con l'aggregazione del 1972 ha portato alla sua città contribuenti di grande valenza come il barone Hans Heinrich von Thyssen-Bornemisza o la famiglia di Vittorio e Teresa Cornaro, da sempre sensibili alle esigenze parrocchiali. Oggi resta fra i posti di villeggiatura più belli con Ruvigliana, Suvigliana, Cortivo e San Domenico.
Investimento imponente - Ma le casse del Consiglio parrocchiale, presieduto oggi da Harald Agosti, non sono in questo momento in grado di far fronte a un investimento così imponente. «Non abbiamo scelta, altrimenti perdiamo la nostra chiesa, creando oltretutto un danno enorme all'area su cui poggia. Confederazione, Cantone e Città di Lugano sono pronti ad aiutarci nella misura del 70 per cento, il restante 30 è a nostro carico per una cifra che potrà oscillare tra i 400 e 600'000 franchi».
Come già nel 1973 per degli interventi di restauro interni, i fedeli sono pronti a sostenere la loro parrocchia in una situazione allarmante come questa. «I soldi scarseggiano – conclude Gianni Rezzonico, fra i promotori dell'iniziativa di salvataggio – ma non possiamo permetterci di speculare. La Chiesa di San Giorgio deve continuare a vivere per la nostra comunità, ma soprattutto va evitato un danno maggiore per gli abitanti di Castagnola».