Cerca e trova immobili

FEDERALI 2023Per la neutralità e il lavoro

09.10.23 - 15:55
Alberto Togni, Candidato al Consiglio nazionale nr. 8 sulla lista 13 "No UE - No NATO"
Alberto Togni
Per la neutralità e il lavoro
Alberto Togni, Candidato al Consiglio nazionale nr. 8 sulla lista 13 "No UE - No NATO"

Mai come oggi negli ultimi anni il contesto internazionale assume un ruolo centrale in vista delle elezioni federali. Alcuni processi già in atto da anni hanno subito un’accelerazione con il conflitto in Ucraina e il posizionamento che ciascun paese ha adottato a riguardo. Lo scontro economico, politico e militare sempre più intenso dell’Occidente a guida americana contro il resto del mondo, con Cina e Russia in testa, produrrà profondi mutamenti ovunque, Svizzera inclusa. In parte li stiamo purtroppo già osservando, con la decisione elvetica di allinearsi alle sanzioni dell’UE, gli scellerati tentativi di allentare la stretta sull’esportazione delle armi, promossa anche dalla sinistra, e con le voci sempre più insistenti circa la necessità di aderire alla NATO (e a quelle di più lunga data, ma non meno irresponsabili, di entrare nell’Unione Europea), un’organizzazione che vorrei ricordare ha carattere offensivo, la storia la dimostra, e non difensivo. Anni di tradizione diplomatica neutrale svizzera, con tutta una serie di successi non da poco, sono stati cancellati in pochi mesi a seguito di pressioni e ricatti da parte dei nostri cosiddetti alleati, portando il nostro paese sulla lista degli stati ostili e perdendo così parte degli atout che possedevamo nelle nostre relazioni internazionali. Se la Svizzera vuole ritagliarsi un ruolo nel nuovo assetto mondiale, deve immediatamente fare retromarcia, riaffermarsi come promotrice di trattative, esportare i propri diplomatici e non le bombe, porsi insomma, forte della propria tradizione, come mediatrice tra il mondo in declino e quello che sta emergendo, rigettando fermamente qualsiasi tentativo di integrarci in strutture militari e organizzazioni sovranazionali che non perseguono i nostri interessi, ma che pongono anzi dei rischi per la nostra stessa sicurezza nazionale. Ma non solo, ciò è necessario anche per il nostro sistema economico. Le sanzioni stanno distruggendo l’intera economia europea, deindustrializzandola, il carovita indebolisce il potere d’acquisto anche dei nostri lavoratori, il controllo del mercato energetico si sta spostando sempre più a est. Chiedere, come fanno molti, una maggiore integrazione nella NATO e l’adesione all’UE – una struttura che ha fra i suoi principi l’austerità, la cancellazione dei processi democratici e lo smantellamento dei diritti dei lavoratori e la privatizzazione del servizio pubblico – comporterà un ennesimo colpo per la popolazione e il tessuto economico, soprattutto in quelle regioni come il Ticino che più di tutte ne stanno subendo già da anni gli effetti nefasti.

È con queste priorità ben chiare su cui unire la popolazione, per la difesa della neutralità e del lavoro, che il Partito Comunista si presenta a queste elezioni con la denominazione “No UE – No NATO”.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Neiskry 6 mesi fa su tio
L’ho già visto nella serie La casa di carta.

stef70 6 mesi fa su tio
quando c'è stato il caso Gheddafi abbiamo inviato via il vespai senza sapere come uscire ,e poi per finire abbiamo dovuto chiedere aiuto all'europa ,poi si sente dire che la 🇨🇭 nonna deve trattare con l'Europa che figure👍🏾

tbq 6 mesi fa su tio
Risposta a stef70
Chiedere aiuto all'Europa? Ricordi, vero, che mentre i nostri due concittadini erano in un carcere libico e la Svizzera era quotidianamente insultata da Gheddafi (anche davanti all'assemblea generale dell'ONU) questo era accolto con tutti gli onori, coccolato e corteggiato in tutta Europa, al punto che gli hanno pure rilasciato il terrorista di Lockerbie per farlo contento? XD

stef70 6 mesi fa su tio
queste persone UDC. in primis stanno facendo ritornare la 🇨🇭 al medioevo

stef70 6 mesi fa su tio
bene allora avanti no Nato no unione europea ( ma si a Russia Cina ecc)neanche in fin di vita voterei questo personaggo

Deluso 6 mesi fa su tio
Credo che nessuno creda più alla Svizzera da quando il segreto bancario è venuto meno, quindi o scende a compromessi perché non più utile agli scopi dei grandi esportatori di capitali sporchi, o viene annientata.

tbq 6 mesi fa su tio
Risposta a Deluso
Analisi un po' parziale e frettolosa. Giusto il mese scorso la Svizzera è stata dichiarata garante delle trattative di pace tra il governo colombiano e la guerriglia, e questo "senza" segreto bancario. Dove la Svizzera si dimostra imparziale cose del genere succedono, altrove meno.
NOTIZIE PIÙ LETTE