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VALLESE«Una manciata di minuti e saremmo finiti sotto la valanga»

02.04.24 - 11:39
Valanga a Zermatt, un 15enne americano tra le vittime. Non ancora identificate le altre due persone decedute.
Polizia cantonale Vallese
Fonte Polca VS / 20min.ch | Luca La Rocca
«Una manciata di minuti e saremmo finiti sotto la valanga»
Valanga a Zermatt, un 15enne americano tra le vittime. Non ancora identificate le altre due persone decedute.

SION - Tre morti e un ferito. È questo il (tragico) bilancio della valanga che ieri - lunedì primo aprile - aveva travolto quattro persone nei pressi di Zermatt. A confermare quanto ormai si sapeva da ieri è stata la polizia cantonale vallesana che ha nel contempo rivelato l'identità di due delle quattro persone coinvolte nella tragedia.

La prima vittima ufficialmente identificata è infatti un giovane americano di 15 anni, mentre l'identificazione delle altre due persone che hanno trovato la morte sotto la massa nevosa - un uomo e una donna - è attualmente in corso. «Per quanto riguarda la donna - precisano le autorità vallesane - non abbiamo finora in mano alcun elemento per identificarla». La quarta persona - ferita e attualmente ricoverata in ospedale - è invece un ventenne svizzero.

«Siamo stati fortunati» - La polizia cantonale e il Ministero pubblico hanno aperto un'inchiesta sull'ennesima tragedia avvenuta tra le montagne vallesane. Un dramma che ha naturalmente toccato chi a Zermatt ci vive e ci lavora. Come i 29enni Ann-Christin e Karel.«È davvero spaventoso vedere come le persone siano state coinvolte in una valanga a poche centinaia di metri di distanza», raccontano. Karel ricorda quegli attimi con trasporto, anche perché aveva appena solcato quella pista poco prima. «Se fossimo partiti solo qualche minuto prima - conclude Karel - saremmo potuti essere coinvolti nella valanga», riflette lo sciatore di origine tedesca. «È in momenti come questo che ci si rende conto di quanto si è fortunati».

«Attenzione al grado di pericolo 4» - «La prudenza non è mai troppa», avvertono Marcel e Roli, due appassionati di sport invernali di Säuliamt. Hanno approfittato delle vacanze di Pasqua per una breve vacanza sugli sci a Zermatt. I due stavano prendendo un aperitivo lontano dalle piste da sci al momento dell'incidente e hanno assistito all'intervento di diversi elicotteri di soccorso. «Le persone sepolte dalle valanghe sono sempre una tragedia». Sottolineano che non si avventurano mai fuori pista. «Proprio per questo motivo è necessario il massimo rispetto, soprattutto in una giornata come quella di oggi in cui il livello di allerta valanghe era 4».

«Domani andremo ancora a sciare» - Un gruppo di adolescenti britannici considera il rischio di valanghe come parte dell'esperienza sciistica e non vede quindi alcun motivo per adattare il proprio stile di sciata. «Questo non ci impedirà di sciare di nuovo domani», dicono. Al momento della valanga, nel pomeriggio, erano già in paese. Sebbene siano rimasti illesi, l'evento li ha fatti riflettere, perché sono consapevoli che avrebbe potuto colpire anche loro. «Per sicurezza, domani condivideremo le nostre posizioni in diretta per tutta la giornata», spiega uno dei giovani.

D'altro canto, c'è chi intende vietare lo sci ai propri figli, almeno per un po'. La pensa così Louis, 47 anni, di Zurigo: «Penso che sia imprudente andare a sciare subito dopo un incidente del genere, soprattutto se ciò può influire sulla loro concentrazione», spiega. In alternativa, ha pianificato un programma diverso per la sua famiglia di quattro persone: «Probabilmente passeremo la giornata nella piscina dell'hotel o in slitta». L'incidente in cui sono morte tre persone a causa di una valanga lo fa riflettere.

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