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SVIZZERAFrontalieri, novità fiscali e ristorni, un’interpellanza chiede lumi

05.03.24 - 15:58
A preoccupare sono le possibili ricadute in Svizzera delle norme in discussione in Italia.
Ti-Press
Fonte Giorgio Fonio
Frontalieri, novità fiscali e ristorni, un’interpellanza chiede lumi
A preoccupare sono le possibili ricadute in Svizzera delle norme in discussione in Italia.

BERNA - Negli scorsi mesi in Italia sono state avanzate varie proposte per cercare di tutelare il mercato del lavoro. In aggiunta è partita anche l'attività di indagine sempre nei confronti dei frontalieri che risultano anche titolari di Sagl in Svizzera, specie in Ticino.

Da queste premesse muove la volontà - tradotta in un'interpellanza al Consiglio Federale - per avere indicazioni precise sulla possibilità d’intervento nei confronti di eventuali misure unilaterali in materia fiscale rese operative dall'Italia.

A presentare l'interpellanza è Giorgio Fonio (Centro/TI), insieme a Simone Gianini e Piero Marchesi.

Questo il testo: «Come già accaduto con la contestazione di stabili organizzazioni delle banche svizzere in Italia qualche anno fa e cosi come sta appunto accadendo ora con l'assoggettamento del salario netto del vecchio frontaliere alla quota di compartecipazione del 3-6% da destinare al servizio sanitario nazionale italiano, lo scopo di queste ulteriori iniziative italiane sembrerebbe essere quello di attrarre a imposizione i redditi di questi contribuenti, nel caso di titolari di Sagl, che non dovrebbero quindi più essere considerati frontalieri, e cioè dipendenti, ma indipendenti. I periodi fiscali di riferimento sarebbero gli ultimi cinque. Per tali periodi, le imposte alla fonte sono già state regolarmente prelevate sui frontalieri, così come anche i ristorni già versati all'Italia», la spiegazione dell'iniziativa.

Operazione che «comporterebbe la disapplicazione dell'Accordo sulla fiscalità dei frontalieri e il regime impositivo ancora recentemente concordato. In assenza di avvisi o azioni contrari, si ricadrebbe in una situazione di acquiescenza, da parte svizzera, con implicita accettazione di simili azioni», la conclusione.

A ciò fanno seguito le domande:

Il Consiglio federale è al corrente di tali misure?

Cosa intende fare nei confronti di tale prassi italiana che comporterebbe una doppia imposizione sui redditi dei frontalieri oggetto d'indagine?

Qualora l'Italia procedesse effettivamente nei termini indicati, il Consiglio federale intende richiedere la restituzione dei ristorni versati?

Quali misure, eventualmente anche di reazione da parte Svizzera, intende prendere il Consiglio federale nei confronti di iniziative unilaterali italiane che si ponessero in contrasto con i trattati internazionali sottoscritti e le diffuse dichiarazioni d'intesa politica?

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