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SVIZZERAAlcool e ansiolitici, quel mix letale che piace tanto ai giovani

05.02.24 - 06:31
Lo dice una ricerca dell'università di Zurigo: «Un terzo dei giovani intervistati ha mischiato alcool, cannabis e tranquillanti»
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Fonte Sonntagszeitung
Alcool e ansiolitici, quel mix letale che piace tanto ai giovani
Lo dice una ricerca dell'università di Zurigo: «Un terzo dei giovani intervistati ha mischiato alcool, cannabis e tranquillanti»

ZURIGO - Negli ultimi cinque anni, in Svizzera, almeno 35 giovani hanno perso la vita a causa di una miscela letale di farmaci, alcool e droga. Per questa ragione, l’università di Zurigo ha messo a punto la ricerca “Vodka, Benzos and co”.

Lo studio, riportato dalla Sonntagszeitung e condotto da Corina Salis Gross, ha potuto contare sul contributo di un centinaio di giovani. L'obiettivo è capire quali sono le droghe più “popolari”, dove vengono acquistate e perché. «Il consumo di farmaci insieme con alcool e cannabis - spiega la responsabile -non è un fenomeno ascrivibile a giovani emarginati senza lavoro o istruzione, ma riguarda spesso ragazzi ben integrati, alcuni dei quali vivono ancora con i genitori».

La maggior parte mescola alcol e cannabis con tranquillanti o ansiolitici, come le benzodiazepine. Il 32% dei giovani tra i 14 e i 20 anni intervistati ha dichiarato di averlo fatto almeno una volta. Il 24% ha anche consumato forti oppioidi per la tosse o antidolorifici in aggiunta all'alcol o alla cannabis, come le compresse di Oxycontin o lo sciroppo per la tosse Makatussin contenente codeina. Il 14% ha consumato stimolanti come le anfetamine e il 12% ha usato antidepressivi».

Le combinazioni sono pericolose per la vita e possono portare all'arresto cardiaco o respiratorio. «Molti non sono consapevoli del rischio elevato che corrono», aggiunge Salis Gross. Più di un terzo afferma che il “mix” aiuta il rilassamento e la diminuzione dello stress. Come si procurano i farmaci? «Quelli che hanno una prescrizione medica ne vendono un po' ai coetanei o si servono di nascosto delle scorte dei genitori o dei nonni per portarle agli amici».

La ricercatrice osserva che la soglia di inibizione per il consumo di droghe si è generalmente abbassata tra gli adolescenti. «Questa generazione è abituata al Ritalin e agli antidepressivi: fanno parte della loro vita quotidiana fin dalla più tenera età - sottolinea Salis Gross - Questo può spiegare, tra l'altro, perché i giovani aggiungono droghe ai loro drink o agli spinelli».

Tuttavia, mancano anche i luoghi per le terapie psicologiche e psichiatriche. «Poiché non hanno un altro posto a cui rivolgersi, vanno dal loro medico di famiglia: purtroppo, però, spesso non c'è abbastanza tempo per fornire alle ragazze e ai ragazzi un sostegno adeguato».

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