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BERNACollocamenti coatti, gli ultimi testimoni di un capitolo buio

17.06.23 - 13:03
Oltre 600 persone si sono riunite oggi a Langenthal per creare una rete oltre le barriere linguistiche
TiPress
Fonte ats
Collocamenti coatti, gli ultimi testimoni di un capitolo buio
Oltre 600 persone si sono riunite oggi a Langenthal per creare una rete oltre le barriere linguistiche

LANGENTHAL - Oltre 600 vittime di misure coercitive a scopo assistenziale ed ex bambini collocati in modo coatto si sono dati appuntamento oggi a Langenthal (BE). L'obiettivo è creare una rete che superi le barriere linguistiche, indica in una nota la Fondazione Guido Fluri, all'origine dell'evento.

Sono gli ultimi testimoni contemporanei ad aver vissuto questo capitolo buio della storia sociale svizzera, prosegue il comunicato. Sono giunti da tutto il Paese. La persona più anziana ha 95 anni. La maggior parte dei sopravvissuti ha oggi tra i 70 e i 90 anni.

Per decenni, fino al 1981, decine di migliaia di bambini e adolescenti furono collocati su decisione amministrativa in aziende artigianali o agricole dove erano considerati manodopera a basso costo, in istituti severamente gestiti o addirittura in penitenziari, talvolta senza decisione giudiziaria. In questi istituti hanno patito violenze fisiche e psichiche, sfruttamenti, maltrattamenti e abusi sessuali oltre ad essere stati separati dai loro genitori e fratelli.

Le donne potevano vedersi costrette ad abortire, a farsi sterilizzare o a dare in adozione i figli. Alcuni bambini e adolescenti sono stati collocati in istituti o centri medici dove hanno subìto sperimentazioni farmacologiche o sono stati sottoposti a test con sostanze sconosciute e medicalizzazione forzata.

Per molto tempo la sofferenza delle vittime di abusi in Svizzera è stata nascosta. Alla fine, l'iniziativa di riparazione, volta a concedere assistenza e un risarcimento alle persone oggetto di collocamenti coatti, ha portato a gettare una nuova luce su questa pagina di storia recente.

Oggi l'ingiustizia è ufficialmente riconosciuta e 12'000 vittime hanno ricevuto un contributo di solidarietà nel corso della loro vita, ricorda la nota. Come dichiara, citato nel comunicato, lo stesso Guido Fluri - ideatore dell'iniziativa - «il coraggio dei bambini collocati e delle altre vittime di abusi che hanno lottato per i loro diritti ha fatto sì che oggi abbiamo una legge che è un modello in tutta Europa».

In questo contesto, il consigliere nazionale Pierre-Alain Fridez (PS/JU), membro della delegazione parlamentare svizzera, ha presentato una mozione al Consiglio d'Europa, che chiede di trattare i casi di abuso nei Paesi europei secondo il modello svizzero.

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