Il 60% degli svizzeri viaggerebbe volentieri di notte nei treni. Ma i convogli notturni sono pochissimi. L’Ata chiede di alle FFS di creare e potenziare il servizio internazionale
BERNA - Chi ha più di 40 anni sa cosa vuol dire viaggiare di notte nei treni, e sa che un tempo era una prassi comune mettersi nei treni notturni e dormire in cuccette per ritrovarsi la mattina dopo a Barcellona, a Vienna, o nel sud Italia. Da tempo però le FFS hanno ridotto di molto le offerte dei viaggi notturni, ritenendoli poco convenienti.
Ora, da un’indagine condotta per conto dell'Associazione traffico e ambiente (ATA) si apprende che almeno il 60 percento della popolazione viaggerebbe con il treno notturno in Europa, e visto che manca l’offerta, l'ATA invita le FFS a creare rapidamente servizi internazionali di treni notturni.
Secondo il sondaggio che ha preso in considerazione 1209 persone provenienti da tutta la Svizzera, un buon 62% degli intervistati, ha dichiarato di essere generalmente disposto a viaggiare con un treno notturno internazionale. La maggior parte se ne andrebbe in Germania, quasi la metà vorrebbe viaggiare in Italia, il 42% in Austria, il 37% in Francia e il 21% in Spagna.
«Le relative offerte - fa notare con rammarico l’ATA - sono state costantemente ridotte negli ultimi anni; le poche linee esistenti sono spesso prenotate con mesi di anticipo. Allo stesso tempo, le offerte di treni notturni non sono quasi mai pubblicizzate. Se le offerte fossero maggiormente conosciute, numerose linee ferroviarie potrebbero venire utilizzate di notte».
Secondo l’ATA l'offerta deve rivolgersi ad un vasto pubblico e coprire le esigenze di diversi gruppi di clienti. «Ad esempio- fa notare - devono essere disponibili sia cuccette economiche che vagoni letto più comodi. Occorre creare opzioni a prezzi accessibili, soprattutto per giovani e le famiglie. L'ATA richiede un'azione rapida affinché il trasporto ferroviario possa affermarsi come una vera alternativa al traffico aereo dannoso per il clima».