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IL SORPASSO A… DUE RUOTEBuddh Circuit, (per ora) solo problemi

21.09.23 - 12:01
I ritardi per Marc Marquez e gli altri, l’incertezza sulla pista: il GP alle porte è un’incognita
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Buddh Circuit, (per ora) solo problemi
I ritardi per Marc Marquez e gli altri, l’incertezza sulla pista: il GP alle porte è un’incognita
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GREATER NOIDA - La MotoGP alla scoperta dell’India. Anche se, per arrivarci, fino a ora il viaggio è sembrato più una di quelle spedizioni del dottor Livingstone alla scoperta della sorgente del Nilo, che non una trasferta da ventunesimo secolo.

Solo oggi, giovedì, dopo settimane turbolente a livello burocratico e logistico, capiremo se da domani le moto inizieranno a girare regolarmente al Buddh Circuit, il tracciato alle porte di Nuova Delhi che in passato ha ospitato anche la Formula Uno. Poi, le difficoltà immense soprattutto a livello doganale, hanno fatto sì che la trasferta indiana partorita dalla mente di Bernie Ecclestone – bravissimo a riempirsi il portafoglio nell’allargare le frontiere a nuovi Paesi disposti a firmare degli assegni in bianco pur di entrare a fare parte del Circus – uscisse velocemente dal calendario. Un po’ quello che è accaduto anche in Turchia o in Corea, dove impianti costati decine di milioni di dollari sono poi finiti nel dimenticatoio. La MotoGP, afflitta da una bulimia che la sta portando a espandersi in modo caotico (inseriti in calendario e poi spariti, Finlandia e Kazakistan ne sono un esempio) verso nuove realtà, adesso raccoglie il testimone lasciato dalle quattro ruote. Ma le premesse che qualcosa vada storto in quello che è il primo GP di moto nella storia dell’India ci sono davvero tutte. Per mesi le squadre si sono scontrate con complicatissime formalità doganali per trasportare moto e materiale, ma a mandare tanti sull’orlo di una crisi di nervi è stato il ritardo, inammissibile visto che si tratta di una competizione iridata, nell’emissione dei visti. Questo ha fatto sì che fino all’ultimo diverse squadre e piloti (se facciamo il nome di Marc Marquez si accende qualche lampadina?) non sapessero ancora se sarebbero riusciti a salire sugli aerei con destinazione Nuova Delhi. E poi, ancora più inquietante, visto che il tema è sempre più di attualità in una stagione in cui il numero delle cadute (e degli infortuni) è aumentato considerevolmente, c’è la questione dell’omologazione del circuito, che incredibilmente è stata ritardata fino a oggi, quando il Safety Officer, ovvero il responsabile della sicurezza della Federazione internazionale, Bartolomé Alfonso, subentrato quest’anno a Franco Uncini, provvederà a dare il benestare a correre nel fine settimana. Un ritardo incomprensibile, ingiustificabile (anche se la scusa è che fosse necessario avere la presenza di tutti i commissari di percorso presenti) e inammissibile, perché sarà interessare scoprire cosa accadrà se i piloti, che il circuito – e le successive modifiche richieste per motivi di sicurezza – lo hanno visto solo in fotografia e video, dovessero decidere che certe vie di fuga non saranno sufficienti per garantire la loro incolumità. Ma l’impressione è che, adesso che ormai tutti sono arrivati a Greater Noida, il business avrà come sempre la meglio. Pecunia non olet, dicevano i romani, che già ai loro tempi la sapevano lunga.

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COMMENTI
 

teamsabotage 7 mesi fa su tio
Paese che vai.... e si meravigliano pure 🤣 Beh dai, almeno a giudicare dalla forza del mercato moto indiano la presenza della MotoGP si giustifica... venderanno così un sacco di motorette con selle giganti 6 posti con le grafiche Repsol...
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