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SENZA TRUCCO SENZA ING…ARNO«Mancini molla l’Italia per l’Arabia? «Non sarebbe uno scandalo»

16.08.23 - 07:01
«Non è come con Vlado Petkovic: in Italia i problemi sono grandi»
Imago
«Mancini molla l’Italia per l’Arabia? «Non sarebbe uno scandalo»
«Non è come con Vlado Petkovic: in Italia i problemi sono grandi»
«Il nuovo selezionatore sarà quasi costretto a rifondare».
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COVERCIANO - Per le prossime partite valide per le qualificazioni a Euro 2024 si deve pazientare ancora un po’. In Italia, nonostante ciò, l’argomento-nazionale è di strettissima attualità. Tutta “colpa” di Roberto Mancini che, via email, in un tranquillo weekend di metà agosto ha chiuso la sua parentesi azzurra. L’ex selezionatore si è dimesso, è sceso da una barca che da un po’ fatica a tenere la rotta, lasciando sguarnito il timone. Chiaro che nella vicina Penisola non l’abbiano presa benissimo…

«Per parlare della questione si dovrebbe conoscere a fondo una situazione che sembra un ginepraio - è intervenuto Arno Rossini - Invece si sa “solo” che, tra imposizioni e malumori, in federazione non tirava una buona aria. Di Mancini che si può dire? Di certo non è uno sprovveduto, avrà fatto le sue valutazioni».

Quel che è stato è stato. Quel che interessa capire è se, a questo punto, un professionista carico anche se costretto a “partire da zero” come Luciano Spalletti (che dovrebbe essere ufficializzato a breve) non sia comunque meglio di uno che conosceva tutto dell’ambiente ma era demotivato.
«Quando ogni cosa sarà definita, ovvero quando sarà nominato ufficialmente il nuovo selezionatore, ci avranno guadagnato tutti. Chi avrà in mano la nazionale, la federazione che avrà voltato pagina e Mancini, che potrà pensare al futuro».

Alle ricchissime sirene arabe?
«Anche fosse, non potrebbe essere considerato uno scandalo. Nel calcio i cambi di casacca sono frequenti. Magari Roberto ha voglia di tornare in un club. O magari davvero si sentiva svuotato. Solitamente quando il marito va via di casa ha già l’amante. Aspettiamo un po’ e vediamo qual è l’amante di Mancini».

Via nel pieno delle qualificazioni. In Svizzera ne sappiamo qualcosa.
«Ma la situazione che stanno vivendo ora in Italia è molto diversa da quanto capitato da noi con Petkovic e Yakin. Il gruppo rossocrociato era solidissimo, composto da ragazzi che si conoscevano bene e giocavano a memoria. Una volta ingaggiato, Murat ha semplicemente continuato sulla strada tracciata da Vlado. Ha ottenuto i risultati e poi, con il tempo, cominciato a dare una sua identità alla Nazionale. Al di là del confine i problemi sono più grandi. Nonostante la grande tradizione, in questo momento in azzurro sono infatti in crisi. Hanno vinto l’ultimo Europeo, è vero, ma sono reduci da due clamorose mancate qualificazioni al Mondiale. Non hanno poi, soprattutto, una lista interminabile di giocatori dalla quale pescare. Calciatori di livello internazionale ne vedo infatti pochi. Per questo il nuovo selezionatore sarà quasi costretto a rifondare. Tenendo appunto conto del fatto che non potrà chiamare campioni e che non avrà troppo tempo per sperimentare: già a settembre ci sono due match importantissimi».

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