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MANUELE BERTOLISi al nuovo stabile per la giustizia

05.05.24 - 15:23
Il 9 giugno i ticinesi dovranno votare sul credito per tale acquisto
Manuele Bertoli
Fonte Manuele Bertoli
Si al nuovo stabile per la giustizia
Il 9 giugno i ticinesi dovranno votare sul credito per tale acquisto

LUGANO - Da molti, troppi anni la giustizia sta cercando una soluzione logistica a Lugano, allo scopo di risolvere gli innumerevoli problemi che sono rimasti irrisolti da lustri. A mio parere l’occasione di acquistare ed adattare un immobile situato nel centro della città è di quelle che si presentano raramente e che non bisogna lasciarsi scappare. Il 9 giugno i ticinesi dovranno votare sul credito per questo acquisto e per sapere come posizionarsi le domande alle quali rispondere non sono molte.

Primo quesito. La giustizia è o non è importante e merita o non merita un investimento logistico di una certa rilevanza? La mia risposta, e spero anche quella dei ticinesi è sì, la giustizia è importante, come lo è la scuola, il servizio ospedaliero, l’infrastruttura per il trasporto pubblico e privato ecc. e merita di lavorare in sedi dignitose. Il nuovo stabile migliora di molto le cose in questo senso.

Secondo quesito. Ci sono altre soluzioni concrete alternative all’acquisto dello stabile EFG? La risposta è no, al di là di tanti “bisognerebbe…”, “l’ideale sarebbe…” altre soluzioni concrete non ve ne sono e non ve ne saranno a breve e a medio termine.

Terzo quesito. Il prezzo è esagerato? E’ una domanda lecita, ma non particolarmente pertinente, perché anche se si riuscisse a risparmiare qualche milione, considerato che parliamo di un immobile che servirà almeno per i prossimi 50 anni e che ogni quadriennio il Cantone investe circa un miliardo in infrastrutture varie, la differenza di prezzo non avrebbe un influsso sostanziale. Potessimo risparmiare anche 10 milioni sul prezzo di acquisto, sui 12'500 milioni di investimenti da oggi al 2075 risparmieremmo il 0.08%, poca cosa se confrontata con l’importanza di trovare finalmente una soluzione ai bisogni della giustizia. Anche i costi di gestione sarebbero comunque in linea con quelli che sarebbero a carico dello Stato con qualsiasi altra soluzione, che peraltro oggi non c’è.

L’ultima domanda da porsi riguarda l’opportunità della concentrazione nel nuovo stabile di più istanze giudiziarie: è ammissibile radunare diverse istanze del terzo potere sotto un unico tetto? Il quesito è senza dubbio legittimo, ma siccome veniamo da anni e anni in cui questo aspetto non è mai stato un problema, visto che, per esempio, proprio a Lugano il Tribunale penale cantonale, istanza giudicante, ha sempre convissuto nell’attuale Palazzo di giustizia con il Ministero pubblico, istanza inquirente, possiamo tranquillamente continuare a contare sulla qualità e sull’indipendenza dei giudici come fattore che relativizza di molto questa questione. Se proprio si volessero fare dei passi avanti nella separazione delle varie istanze, non dimentichiamo comunque che a Lugano, accanto al nuovo stabile, rimarrà disponibile anche l’attuale Palazzo di giustizia.

Per concludere: la giustizia merita certamente un investimento logistico come quello prospettato, alternative vere non ce ne sono, il prezzo dello stabile ha un ruolo relativo e la concentrazione delle varie istanze giudiziarie in un solo luogo non è mai stato un problema. Per questo auspico che il 9 giugno il popolo dica SI, evitando al potere giudiziario di restare in ballo ancora per anni e anni delle non soluzioni e del gran bla bla bla che normalmente fa loro da corollario.

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