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VERDI MENDRISIOTTOA proposito della “riforma fiscale” cantonale: le proposte dei Verdi Momò

14.09.23 - 16:25
Le idee dei Verdi del Mendrisiotto
Verdi Mendrisiotto
Fonte Verdi
A proposito della “riforma fiscale” cantonale: le proposte dei Verdi Momò
Le idee dei Verdi del Mendrisiotto

Come sezione momò dei Verdi del Ticino, segnaliamo le nostre perplessità sulla riforma fiscale Cantonale, rammentando che essa si basa su 4 pilastri, ai quali probabilmente se ne aggiungerà un quinto, poiché anche il nostro Ministro delle finanze ha compreso che essa è sbilanciata a favore delle persone facoltose.

Dal nostro punto di vista, occorre lavorare affinché si possa redistribuire ricchezza e risorse in maniera più equa, in aggiunta dobbiamo porre le basi onde evitare che i nostri giovani (le menti migliori e più intraprendenti) debbano emigrare. Pare quindi necessario attirare nuove imprese e opportunità di lavoro. Se non riusciamo a far ripartire l’economica cantonale, non si potrà che continuare a suddividerci i deficit conseguiti dal Cantone. Dobbiamo migliorare la giustizia fiscale e penale.

Sui singoli provvedimenti della riforma, due osservazioni: riteniamo che la deduzione sulla tassazione dei capitali previdenziali sia un problema da risolvere a livello federale, manteniamo le aliquote in vigore, ma favoriti dalla digitalizzazione, potremmo modificare il sistema, prelevando le imposte su questi capitali, pro rata temporis sulla base del Cantone dove era domiciliato il contribuente al momento dei versamenti, in questo modo non vi sarebbero più cambiamenti di domicilio dovuti alla concorrenza intercantonale. Non vediamo di buon occhio la riduzione delle aliquote per i redditi alti poiché la maggior parte delle persone facoltose, non paga le imposte sui redditi effettivamente percepiti (penso ai globalisti e ai proprietari di pacchetti azionari qualificati). Preferiremmo dunque una riduzione lineare per tutti i contribuenti: tanti sono, infatti, in difficoltà.

 Avremmo impostato la riforma con lo scopo di migliorare le condizioni quadro. Presso l’amministrazione cantonale lavorano persone estremamente qualificate, ma il politico deve indicare loro la via da percorrere. Pretendendo anche delle modifiche a livello federale e organizzativo. Avremmo lavorato sui seguenti assi: organizzazione, giustizia, equità, sostenibilità e maggior gettito.

Organizzazione: così come avviene in altri cantoni miglioreremmo le pratiche per determinare il domicilio delle persone fisiche, introdurremmo degli esperti per la determinazione dei valori locativi, utilizzeremmo maggiormente la digitalizzazione e forniremmo statistiche fiscali cantonali più dettagliate, in modo da avere un quadro della situazione più approfondito. Quanto proposto già avviene in altri cantoni e non necessita di personale supplementare.

Giustizia: il numero dei contribuenti che non inoltrano la loro dichiarazione fiscale è molto elevato e alcuni di loro agiscono in questo modo per occultare dei redditi. Proporremmo di stabilire delle multe per la violazione degli obblighi procedurali, in percentuale agli importi tassati; il Cantone dovrebbe poi creare le basi per meglio lottare contro i “falsi frontalieri” e modificare un concetto determinante del diritto penale fiscale, ovvero quello della frode fiscale.

Equità: aumenteremmo l’imposizione dei redditi da dividendi da partecipazioni superiori al 10%, per ricavare i capitali volti a diminuire le aliquote per tutti i contribuenti e non solamente per le persone facoltose.

Sostenibilità e maggior gettito: creeremmo più occupazione introducendo dei coefficienti volti ad aumentare la deduzione dei lavori nell’ambito del risparmio energetico. Vogliamo favorire i nostri “Wochenaufenthalter” aumentando la deduzione massima per un’abitazione di lavoro in un altro Cantone in modo da mantenere queste persone in Ticino, e, infine, adotteremmo un marketing aggressivo in merito alla tassazione minima del 15%; più in generale, occorre coinvolgere le aziende, in modo che si aprano al nostro territorio, pubblicando sistematicamente i dati di sostenibilità: quanti lavoratori domiciliati impiegano, quante imposte pagano, quali sono i progressi fatti a livello di linee guida ESG. Due considerazioni, a) la legge non definisce chiaramente il segreto fiscale, è l’autorità a plasmarlo secondo le necessità; b) proprio ieri un giovane 35enne domiciliato in Mendrisiotto, raccontava che una primaria multinazionale svizzera con succursale a Mendrisio, non si è neppure degnata di rispondere ad una sua domanda di lavoro; probabilmente essa impiega solamente frontalieri.

 

 

 

 


 

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