STOCCARDAClasse G, restyling nel segno dell’ibrido

Impossibile per Mercedes rivoluzionare la sua Classe G, l’iconico fuoristrada rimasto quasi identico nello stile e nel design dal 1979, l’anno del suo approdo sul mercato. Ma anche la Classe G si aggiorna, con il sistema Mild Hybrid presente in tutte e tre le nuove versioni. Prima di analizzarle, bisogna però evidenziare anche l’iniezione di tecnologia che Mercedes ha operato nell’abitacolo, dotato ora del sistema multimediale di ultima generazione MBUX, due display da 12’’3, sedili e braccioli riscaldanti, e funzioni di assistenza alla guida come le telecamere che riprendono il terreno davanti e sotto le ruote anteriori, aiutando il conducente sui percorsi più dissestati. 

Tre, come detto, le versioni, che conservano tutte la struttura propria della Classe G: trazione integrale permanente con differenziali meccanici, telaio a longheroni, sospensioni indipendenti con assale anteriore a doppio braccio e assale posteriore rigido. La G 450 d monta un 6 cilindri diesel di 3 litri da 367 Cv e 750 Nm di coppia, mentre la G 500 ha un motore benzina 6 cilindri in linea di 3 litri da 449 Cv e 560 Nm di coppia: su entrambi i modelli il sistema Mild Hybrid aggiunge altri 20 Cv di potenza e 200 Nm di coppia. 

Non manca poi la versione Mercedes-AMG G 63, che oltre a presentare alcune differenze di stile - partire dal nuovo paraurti a 3 feritoie sul frontale - è dotata di un motore AMG V8 biturbo da 4 litri in grado di offrire 585 Cv di potenza e 850 Nm di coppia: anche qui il Mild Hybrid aggiunge una spinta di 20 Cv e 200 Nm con funzione boost per un breve periodo. Il risultato? Nel modello AMG Performance Package, la più performante, l’accelerazione da zero a 100 km/h è di 4’’3 e la velocità massima di 240 km/h.