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Per i bookmaker vincerà lui. Nemo: «Darò il massimo per la Svizzera»

EUROVISION SONG CONTESTPer i bookmaker vincerà lui. Nemo: «Darò il massimo per la Svizzera»

09.04.24 - 06:30
A tu per tu con il candidato svizzero a Eurovision Song Contest. «Sarò il portavoce di una comunità che spesso non viene ascoltata».
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Per i bookmaker vincerà lui. Nemo: «Darò il massimo per la Svizzera»
A tu per tu con il candidato svizzero a Eurovision Song Contest. «Sarò il portavoce di una comunità che spesso non viene ascoltata».

LUGANO - "The Code" è una canzone che parla di infrangere i codici della società, «da qualche parte tra gli 0 e gli 1 è dove ho trovato il mio regno».

A parlare è Nemo, l'artista portabandiera della Svizzera all'Eurovision Song Contest. Lunedì sera il pubblico ticinese ha potuto ammirarne il talento nel corso di uno showcase che ha avuto luogo nell'Auditorio Stelio Molo della RSI a Lugano.

Per noi è stata l'occasione per farci quattro chiacchiere (e per mostrargli un augurio speciale da parte di due ticinesi che l'Eurovision lo conoscono bene, i Sinplus).

Partiamo dal brano: come è nato?
«Era una canzone che desideravo comporre da molto tempo, prendendo l'idea di utilizzare il codice binario del computer come metafora della non-binarità. Se ci sono solo uno e zero e io non appartengo né all'uno né all'altro, né all'uomo né alla donna, dove è il mio posto? Dove trovo il mio spazio? Questo è stato un concetto su cui ho riflettuto a lungo. Poi, un bel giorno di giugno, è arrivata un'opportunità e ho avuto un team fantastico con cui abbiamo scritto la canzone in sole cinque ore. Il flusso creativo è stato meraviglioso. La magia presente nella stanza era tangibile, potevi sentirla».

Si tratta del brano più personale che tu abbia mai inciso?
«Credo di sì, per due ragioni: è estremamente personale sia dal punto di vista del testo sia da quello musicale. Per me, rappresenta una sorta di raccolta delle diverse fasi della mia vita: dall'opera lirica fino al rap e al pop. Tutte queste influenze si sono fuse insieme nella canzone. Penso che rifletta bene chi sono in questo preciso momento, con tutte le esperienze che ho vissuto fino a ora. È dunque estremamente personale».

Andrai a Malmoe come rappresentante della Svizzera, ma anche di un'intera comunità.
«È un grande privilegio essere il portavoce di una parte del Paese o di una comunità che spesso non viene ascoltata (LGBTQIA+, ndr), che non ha la voce che meriterebbe in Svizzera. Sono felice di poter essere me stesso e mostrare a persone in tutta Europa o nel mondo che non c'è niente di male a essere quelli che siamo. Allo stesso tempo, riconosco le sfide nel rappresentare una comunità così complessa. Cercherò di fare del mio meglio».

I bookmaker ti danno come assai papabile vincitore: che effetto ti fa?
«È qualcosa di incredibile. Ma alla fine sono solo speculazioni. Credo che ci siano ancora molte cose che possono accadere da qui all'Eurovision Song Contest e desidero semplicemente godermela. La mia priorità è divertirmi, imparare qualcosa e crescere. Un altro mio obiettivo è riuscire a creare un momento speciale sul palcoscenico, in modo da poter dire: «Ho dato il massimo», poi come andrà... andrà. Penso che sia questo il bello di un momento e di una serata del genere, che non si può controllare tutto e che rimarrà comunque un qualcosa di indelebile».

Hai sentito gli altri brani in gara? Quali sono quelli che ti hanno particolarmente colpito?
«Credo che le mie canzoni preferite in questo momento siano “Sari” dalla Grecia e “La Noia” dall'Italia».

Che rapporto hai con la Svizzera italiana?
«È un'ottima domanda. Ogni volta che ci vengo resto stupito dalla bellezza di questo posto, è incredibile! Per natura e clima non sembra nemmeno di essere in Svizzera. Adoro venire in Ticino ma purtroppo non ho avuto molte occasioni di fare musica qui, ed è davvero un peccato. Ma ho appena iniziato a fare musica in inglese e spero di poter trascorrere più tempo qui, fare concerti e farmi apprezzare».

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