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OSCARHollywood è "un paese per vecchi"

02.03.24 - 15:43
Diversi ultra-ottantenni si contenderanno le ambitissime statuette il prossimo 10 marzo.
Depositphotos (AndrewLozovyi)
Fonte Alessandra Baldini, Ansa
Hollywood è "un paese per vecchi"
Diversi ultra-ottantenni si contenderanno le ambitissime statuette il prossimo 10 marzo.

LOS ANGELES - Non sarà necessariamente un posto per donne, come dimostrano le nomination per i premi "co-ed'" ma Hollywood continua a restare una città per vegliardi. Martin Scorsese 81 anni, Hayao Miyazaki 83, Wim Wenders 78: l'età dei candidati, uno dei temi più controversi delle presidenziali americane con in pista gli ottuagenuari Joe Biden e Donald Trump, non sembra essere un problema in vista della notte delle stelle del 10 marzo.

In controtendenza con Quentin Tarantino che l'anno scorso, al compimento del 60esimo anno, ha annunciato che il suo decimo film sarà anche l'ultimo, Killers of the Flower Moon, Il Ragazzo e l'Airone e Perfect Days, firmati da tre registi ben oltre l'età della pensione, sono in corsa per una o più statuette ai prossimi Academy Awards.

Miyazaki è candidato per il miglior lungometraggio a cartoni animati: se, come prevedibile, la prima pellicola del mago dell'animazione giapponese dal 2013 - anno in cui annunciò il ritiro dal cinema - vincerà l'Oscar, il suo autore sarà di due decenni il più vecchio nella storia della sua categoria.

Killers of the Flower Moon è in corsa per ben 10 statuette tra cui quella per il miglior film mentre Scorsese è il candidato alla regia finora più anziano. Premiato alla carriera ai Producers Awards, Scorsese ha citato Alfred Hitchcock quando nel 1985 accettò lo stesso onore: «Quando lo ricevi devi darti un pizzicotto per accertarti che non è un premio postumo».

Wenders intanto, come candidato del Giappone, è in gara tra i film internazionali con Perfect Days, mentre il Napoleone di Ridley Scott (86 anni e un nuovo Gladiatore in cantiere) gareggia per due categorie tecniche. C'è così chi dice che stiamo vivendo in un'epoca d'oro di cineasti Matusalemme. Non sono agli Oscar 2024, ma continuano dall'America a lavorare intensamente anche Michael Mann di Ferrari (81 anni), Clint Eastwood (93) e Francis Ford Coppola che ha appena finito a 84 anni il suo progetto autofinanziato Megalopolis.

Sposando la tradizione del giallo con quella dei Western, Scorsese ha rivisitato nel suo ultimo film, sfidandoli, cliché e luoghi comuni del cinema americano. Ad aiutarlo nel compito è stata la tre volte premio Oscar per l'editing Thelma Schoonmaker che a 84 anni (50 dei quali collaborando con Martin) è candidata per la nona volta.

Altri "grandi vecchi" in gara includono il compositore John Williams, 92 anni, alla 54esima nomination per la miglior colonna sonora (un primato) grazie a Indiana Jones e il Quadrante del Destino, ma anche Robert DeNiro, in corsa come migliore attore non protagonista nel film di Scorsese sugli omicidi nella tribù degli Osage: il record stavolta è nell'arco di tempo intercorso tra questa e la sua prima candidatura 49 anni fa per il secondo capitolo della saga del Padrino.

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