Il progetto partito nel 2019 è nel mirino del pubblico ministero di Milano e della Guardia di Finanza
MILANO - Mentre la reputazione di Chiara Ferragni cala a picco di fronte alle costanti accuse di pratiche commerciali scorrette, le autorità continuano le loro attività di investigazione.
Dopo il Pandoro-gate e lo scandalo delle uova di Pasqua, le attività commerciali riconducibili all'imprenditrice digitale sono state scrutinate dal pubblico ministero di Milano e della Guardia di Finanza. Gli investigatori si starebbero ora concentrando sulla bambola creata a sua immagine e somiglianza: la bambola Trudi.
Nel 2019 l'imprenditrice aveva commercializzato la bambola in questi termini: «Abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su "The Blonde Salad" e tutti i profitti andranno a "Stomp out bullying", un'organizzazione no-profit che combatte il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore».
Gli investigatori vogliono ora accertarsi che i proventi della vendita siano realmente andati all'organizzazione.