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Il wrestling: molto più di uno show

BELLINZONAIl wrestling: molto più di uno show

21.11.23 - 06:02
La spettacolare disciplina torna in Ticino con l'appuntamento di prestigio in programma a Bellinzona sabato 25 di novembre.
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Il wrestling: molto più di uno show
La spettacolare disciplina torna in Ticino con l'appuntamento di prestigio in programma a Bellinzona sabato 25 di novembre.

BELLINZONA - Un eroe che lotta contro un antieroe, il bene e il male che si danno battaglia sul ring. Il wrestling non è solo uno show di combattimento, ma ogni incontro racchiude una trama, una storia e soprattutto una netta distinzione tra chi interpreta il lottatore buono e chi quello cattivo. In occasione del prossimo appuntamento ticinese di Wrestling che si svolgerà sabato 25 di novembre a Bellinzona, abbiamo cercato di fare chiarezza sull'anima di una disciplina spesso soggiogata da alcuni pregiudizi. 

«Abbiamo dei ruoli che vengono decisi da chi organizza l'evento, bisogna quindi adattarsi alle sue richieste», ci ha spiegato Luca Rusconi, in arte Belthazar, lottatore e grande promotore del wrestling nel nostro cantone. «In Ticino ricopro sempre il ruolo del buono, perché sono stato il primo e la gente mi conosce. Invece quando partecipo ad altri show capita di interpretare il cattivo. 

 «Il ruolo del bravo è quello di dare delle emozioni al pubblico, di farsi tifare, di essere l'eroe della serata. Quindi deve dimostrare, anche se magari non è un miglior wrestler, che è sicuramente una persona migliore». L’empatia con chi assiste ai combattimenti è dunque determinante. «Un lottatore che vuole vincere onestamente e che vuole davvero trasmettere al pubblico queste emozioni».

La narrazione risulterebbe però incompleta senza un degno antagonista, colui che osa sfidare l’eroe e che è destinato soccombere sotto i fischi del pubblico. «Fare il cattivo vuol dire suscitare una reazione negativa del pubblico», ci racconta invece Riccardo Prioglio, in arte Raptor. «Quando entro devo cominciare a urlare e comportarmi in modo opposto di quello che farebbe un bravo ragazzo». L’obiettivo sono i fischi. «Uso delle tecniche un po’ scorrette e antisportive». 

Il cattivo si sa ogni tanto riesce a suscitare l’ammirazione e il rispetto degli spettatori. «Non dovrebbe succedere. Io ho il compito di suscitare una reazione negativa», ci ha spiegato Raptor. «Se la gente comincia ad applaudirmi significa che sto sbagliando qualcosa. Il mio compito come personaggio cattivo è sicuramente quello di far arrabbiare il pubblico».

Nel wrestling capita che il buono venda l’anima al diavolo per trasformarsi nel cattivo della storia. «La WWE, la federazione più grande al mondo, usa spesso questi cambiamenti». Dei colpi di scena che animano il pubblico. Personaggi amatissimi che di colpo diventano cattivi. «Nel nostro piccolo però ci limitiamo a una narrazione lineare. Proponiamo pochi eventi e non vogliamo complicare le cose», conclude Belthazar.

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COMMENTI
 

Pianeta Terra 5 mesi fa su tio
Balldazzal

Pianeta Terra 5 mesi fa su tio
Grande Luca! Complimenti perché hai avuto il coraggio di portare qualcosa che prima non c era! Può anche non piacere.. ma alla fine anche halloween non a tutti piace ma è stato portato…..

Nano10 5 mesi fa su tio
Grande Buffonata
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