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JAPAN MATSURI«Quel cartone animato mi ha cambiato per sempre»

31.08.23 - 06:30
Il regista Seiji Mizushima sarà al Japan Matsuri di Bellinzona questo fine settimana.
Japan Matsuri
«Quel cartone animato mi ha cambiato per sempre»
Il regista Seiji Mizushima sarà al Japan Matsuri di Bellinzona questo fine settimana.

BELLINZONA - Apprezzato (e premiatissimo) regista d'animazione Seiji Mizushima ha avuto la fortuna e il privilegio di lavorare ad alcuni dei prodotti d'animazione più importanti fra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000.

L'inizio è di quelli dirompenti, con “Neon Genesis Evangelion” un anime che cambierà per sempre la cultura popolare giapponese: «Ho lavorato ad “Evangelion” a partire dall'episodio numero 9 e devo dire che non avevo molta esperienza come regista. Non è un'esagerazione affermare che quell'esperienza mi abbia plasmato professionalmente in maniera fondamentale», ci racconta.

Maestro Mizushima, lei ha diretto sia anime sia film animati. Ha una preferenza fra i due?

«Penso che sia i film che le serie abbiano il loro rispettivo fascino. Per quanto riguarda i miei gusti, direi che preferisco i lungometraggi perché in quelle due ore deve starci davvero tutto. Quindi possono essere più elaborati e avere una loro estetica. Le serie, d'altro canto, possono approfondire le storie e i personaggi e anche trattare tematiche differenti. Anche questo può essere molto gratificante.

“Full-Metal Alchemist” è forse l'opera a cui è più legato, ancora oggi resta un mondo davvero unico ed estremamente coraggioso, per tematiche e spunti. Cosa l'ha catturata di quell'immaginario? 

Quando mi è stato chiesto di dirigere "Fullmetal Alchemist", era più o meno il periodo in cui erano stati pubblicati solo due volumi del manga originale. Da lì, la produzione è iniziata come una serie animata della durata di un anno. Fino a un certo punto abbiamo quindi potuto seguire la storia già scritta da Arakawa-sensei (l'autore, ndr.) poi ho continuato, con una storia inedita basata su elementi che avevamo concordato in anticipo. Tutti ciò che abbiamo aggiunto aveva l'ambizione di espandere il mondo del manga, in maniera organica.

Della serie ci sono alcuni momenti in particolare, quelli estremamente drammatici come la follia di Tucker (un alchimista che sacrifica la figlia per la sua ambizione, ndr.) che ho voluto valorizzare di modo che colpissero al cuore gli spettatori. Se ho un personaggio preferito? Direi l'homunculus della lussuria, Lust.

Tornando a “Evangelion”, cosa le ha insegnato?

Sinceramente? Quasi tutto quello che so. L'uso abile di immagini fisse, la metafora, l'atmosfera e le scene d'azione d'impatto. Grazie allo staff di Gainax e a Hideaki Anno (il papà di “Evangelion”, ndr.) non solo ho imparato come realizzare le mie idee sullo schermo ma anche come farglielo "bucare" e, soprattutto, come divertirmi nel farlo.

Lavorare a quell'anime stata la mia più grande fortuna e non posso che ringraziarli.

Nel suo tempo libero, invece, cosa le piace guardare? C'è qualcosa che ritiene sia davvero interessante?

Devo dire che a causa del mio lavoro non ho tantissimo tempo libero e quindi guardo davvero poche cose. Anche qui preferisco i film, perché mi richiedono meno tempo. Di recente ho visto “Monster” (“Kaibutsu” di Hirokazu Kore'eda, passato anche al Festival di Venezia, ndr.). Mi è piaciuto molto. 

Ah, poi ho visto anche “I Guardiani della Galassia, Vol. 3”, quello è stato davvero fantastico! 

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