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JAPAN MATSURI«Quanto era difficile disegnare “Dragon Ball”...»

30.08.23 - 06:30
L'asso dell'animazione giapponese Takahiro Yoshimatsu, sarà al Japan Matsuri di Bellinzona questo fine settimana.
Toei Animation/Takahiro Yoshimatsu
«Quanto era difficile disegnare “Dragon Ball”...»
L'asso dell'animazione giapponese Takahiro Yoshimatsu, sarà al Japan Matsuri di Bellinzona questo fine settimana.

BELLINZONA - Classe 1965 ma un'energia da ragazzino, Takahiro Yoshimatsu forse non è così conosciuto ma la probabilità che abbia disegnato uno dei cartoni animati della vostra infanzia (e adolescenza) è estremamente probabile.

Non solo animatore, ma anche fumettista è conosciuto per aver lavorato a veri e propri capisaldi degli anime per ragazzi, uno su tutti è senz'altro “Dragon Ball” che è la cosa più vicina all'universo Disney (a suon di arti marziali e superguerrieri) che il Sol Levante abbia mai partorito.

«È stato uno dei miei primi lavori, ho iniziato proprio con il primo “Dragon Ball”, quando Goku è un po' più grandicello e combatte con Junior (Piccolo, nella serie originale, ndr.)», ci racconta Yoshimatsu, «in seguito ho lavorato anche ai film di “Dragon Ball Z”. Lo stile di Akira Toryiama (l'autore, ndr.) è davvero unico, animare i suoi personaggi mi ha fatto imparare molto. Sono tutti davvero difficili da disegnare (ride)! Il mio preferito? Senza dubbio Bulma».

Altra spunta di peso sul suo curriculum è la partecipazione all'anime di “Hunter x Hunter”, tratto dall'epopea culto (ma travagliatissima) di Yoshihiro Togashi...

«Per quell'anime ho fatto il character designer, quindi mi sono occupato dei personaggi. Devo dire che è stato come un sogno divenuto realtà. A rendere il tutto ancora più speciale è stato il team, davvero appassionato e motivato a portare sullo schermo il fumetto malgrado le grosse limitazioni delle serie tv. Se anche qui devo scegliere un personaggio preferito, direi Killua. È un personaggio complesso e sfaccettato, è stato molto divertente disegnarne tutte le espressioni!».

Fumetto e cartone, quali sono le differenze fra i due mondi?

«Io sono principalmente un animatore, ed è un lavoro di squadra e collaborativo. Il manga invece è più individuale e può essere sia una cosa positiva sia negativa».

Disegnare per vivere è un lavoro duro, pensa che i giovani saranno interessati a questa professione?

«Al giorno d'oggi grazie ai computer diciamo che iniziare è un po' più facile. Con uno sforzo relativamente basso si può già realizzare qualcosa, per molti può essere il modo di capire se poi lo si vorrà fare come lavoro oppure semplicemente come hobby. In questo senso non condanno affatto innovazioni come la computer grafica e le Ai, secondo me sono strumenti che potranno essere utilizzati per creare anche cose creative e interessanti».

Cosa guarda Takahiro Yoshimatsu nel tempo libero?

«In realtà faccio una fatica tremenda a guardare le novità. È complicato per chi è del settore, ci si perde via con i dettagli e non si riesce a concentrarsi (ride). Così finisce che mi ritrovo a guardare praticamente solo vecchi cartoni, come “Rocky Joe” o “Cobra”.

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