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VIPMichelle Hunziker e il bullismo: «Mi picchiavano, ero la terrona della Svizzera»

02.03.23 - 20:00
La presentatrice protagonista di una confessione “a due” con Belen Rodriguez
IMAGO / Independent Photo Agency Int.
Michelle Hunziker e il bullismo: «Mi picchiavano, ero la terrona della Svizzera»
La presentatrice protagonista di una confessione “a due” con Belen Rodriguez

ROMA - Nell’ultima puntata di “Michelle Impossibile”, il suo nuovo show, Michelle Hunziker è stata protagonista di un momento commovente insieme a Belen Rodriguez. Le due conduttrici hanno dato vita a un “monologo a due”, come l’hanno definito, in cui hanno raccontato le difficoltà vissute da giovani per affermarsi come donne e come professioniste.

Nata a Sorengo, Michelle ha iniziato il suo racconto parlando delle difficoltà vissute quando s’è trasferita prima a Ostermundingen e poi a Zuchwill, dove fu vittima di bullismo. «Non ho amici e non conosco la lingua, i compagni di classe mi picchiano e mi prendono in giro, mi chiamano spaghetti frasser. Ero la terrona degli svizzeri», ha raccontato Michelle alla tv italiana. Le cose migliorano col tempo, soprattutto quando il padre Rudolf gli consente per la prima volta di lasciarsi crescere i capelli. «Per la prima volta mi guardo e mi sento donna», dice Michelle. Ma la Hunziker incontra difficoltà anche quando, ancora minorenne, arriva in Italia. «Sono appena arrivata in Italia, non ho i documenti per restare qui, non riconoscono il mio diploma, per rimanere devo ricominciare le superiori, ho 17 anni e i miei compagni di classe ne hanno 13». E poi, dopo, quando da adulta finisce intrappolata in una setta. «Il lavoro va benissimo, sto facendo quello che sognavo di fare da bambina, dovrei essere felice, ma non riesco - spiega la Hunziker -, sono sola in una casa deserta il giorno di Natale, e non so chi chiamare».

Infine, Michelle spiega anche come per tanti anni il suo sorriso sia stata la prima forma di difesa. «Nasce la mia terza figlia e sono felice. Non posso fare a meno di pensare che vorrei avere davanti a me quel medico che mi disse che non avrei mai potuto avere figli. È sera e siamo sole, le bambine dormono. Spengo le luci e posso spegnere anche il sorriso. Il sorriso è l’arma per proteggere le persone che amo. Tanto lo dicono tutti che rido anche quando non c'è niente da ridere». Seguono poi la “confessione” di Belen e la conclusione del “monologo a due”, un appello a essere liberi nella testa e ad accettare tutto di se stessi, anche i propri errori. «Voi siete quello che siete, grazie a tutto ciò, grazie a tutto questo, grazie alla somma di queste parti, quindi sentitevi libere di sorridere, ripensando al vostro percorso», le parole delle due showgirl.  

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