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ATEDTra paure e tecno-entusiasmo, così l’AI ridisegna il mercato del lavoro

17.07.23 - 08:41
Un’indagine rivela che per il 30% degli intervistati l’AI sarà la principale tecnologia implementata all’interno delle aziende.
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Tra paure e tecno-entusiasmo, così l’AI ridisegna il mercato del lavoro

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Un’indagine rivela che per il 30% degli intervistati l’AI sarà la principale tecnologia implementata all’interno delle aziende.
In settimana, giovedì 20 al Martini Lounge di Lugano, vi aspettiamo al prossimo AIperithink by ated

LUGANO - Parliamo ancora di AI, ovvero Artificial Intelligence (o Intelligenza Artificiale in italiano), tema al centro del prossimo AIperithink by ated su “AI, data privacy, manufacturing e comunicazione” tra curiosità, sospetto ed entusiasmo (qui il link per partecipare). Anche perché le persone spesso si dividono tra “apocalittiche e integrate” nel commentare l’innovazione e l’introduzione nel mondo delle aziende dell’intelligenza artificiale. Il quadro emerge da “Stranger Skills”, l’ultima ricerca realizzata da PHD Italia – agenzia media, di comunicazione e marketing di Omnicom Media Group - che evidenzia proprio come per il 30% delle persone intervistate, l’AI rappresenta la principale tecnologia che verrà implementata all’interno delle imprese. Si tratta di uno sguardo che completa l’intervista a Francesca Betteni Executive e Professional Coach, che abbiamo intervistato nei giorni scorsi per capire come si modula il mercato del lavoro in Ticino tra AI e nuovi mestieri.

Lo studio rileva come il 72% dei lavoratori ritiene che sia proprio l’azienda a dover prevedere l'aggiornamento professionale. L’intelligenza artificiale, infatti, se da un lato comporterà la scomparsa di alcuni posti di lavoro, dall’altro favorirà la nascita di nuove professionalità, come per esempio nel marketing, dove molte aziende stanno cercando esperti che possano utilizzare l’AI per migliorare le loro strategie pubblicitarie.

Un mercato caldo quello dell’AI (anche dal punto di vista degli stipendi), che vedrà la nascita di inedite figure professionali, come i Conversational AI Developer, che utilizzano la tecnologia per creare annunci pubblicitari interattivi, con gli utenti che possono interrompere il flusso dell’annuncio e parlare direttamente con uno dei personaggi dello spot per fare domande sul prodotto/servizio e anche acquistare direttamente. Una nuova modalità di advertising che punta ad aumentare l'interesse degli utenti e migliorare la probabilità di conversione, cioè che gli spettatori compiano l'acquisto del prodotto o servizio pubblicizzato.

Rilevante interesse, sempre secondo lo studio di PHD, desta anche la figura del Decision Science: ovvero, scienziati dei dati che addestrano algoritmi di apprendimento automatico per prendere decisioni di marketing. Si tratta di algoritmi che assegnano dinamicamente punteggi a un singolo utente o a gruppi di utenti conformi alle norme sulla privacy in base alla loro propensione all'acquisto, che cambia costantemente in base al loro comportamento online, e si connettono al DSP come fattore di offerta. Vengono addestrati per prendere 50.000 decisioni di offerta al secondo e scegliere l'asset pubblicitario da mostrare.

Ma quali saranno le skill più richieste rispetto a un mercato che vedrà sempre più presente l’intelligenza artificiale e la progressiva automazione di una buona fetta delle mansioni? La ricerca conferma come l’aspetto umano resterà fondamentale pur in un contesto altamente tecnologico e come, in particolare, la creatività rappresenterà un’esigenza fondamentale per una persona su tre.

«Questa forte domanda di creatività – commenta Lorenzo Moltrasio, Managing Director PHD Italia - potrebbe trovare proprio risposta nell’adozione dell’AI, permettendo una crescita delle opportunità di sganciarsi dall’operatività per dedicarsi ad attività di pensiero. In generale vediamo che il mondo del lavoro richiede con sempre maggiore frequenza capacità di pensare in maniera analitica e creativa, la motivazione e la consapevolezza di se stessi, la curiosità e l’apprendimento costante, delle buone basi di tecnologia, l’affidabilità e l’attenzione ai dettagli, l’empatia e l’ascolto attivo, la capacità di leadership e di influenza a livello sociale. Sono un insieme di elementi che concorrono a indicarci quali saranno le nuove geografie del lavoro e delle nostre società nell’era dell’intelligenza artificiale. Uno scenario a cavallo tra presente e futuro prossimo, dove i lavori più difficilmente automatizzabili saranno quelli che richiedono competenze interdisciplinari, intelligenza emotiva e sociale».

Per continuare le riflessioni in tema di AI, ancora pochi posti per il prossimo #AIperithink:

🔹 20.07.2023 – Lugano, Martini Lounge Cafè - AI, data privacy, manufacturing e comunicazione con: Siro Migliavacca di Security Lab SA - Partner e Silvia Testi, brand creator & owner di WAUART

Iscriviti e riserva il tuo posto per la serata a questo link

ated-Associazione Ticinese Evoluzione Digitale
ated è un’associazione indipendente, fondata e attiva nel Canton Ticino dal 1971, aperta a tutte le persone, aziende e organizzazioni interessate alle tecnologie e alla trasformazione digitale. La sua missione è formare alla tecnologia e creare sinergie che portino valore aggiunto al tessuto economico e sociale del cantone, facilitando la realizzazione di progetti innovativi e visionari. Dal suo esordio, organizza manifestazioni e promuove innumerevoli occasioni di confronto e dibattito, conferenze, giornate di studio, visite e viaggi tematici, workshop, corsi di formazione per professionisti e iniziative di alfabetizzazione sull’utilizzo delle tecnologie al servizio delle persone.

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Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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