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GRECIAUn cielo marziano sopra Atene

24.04.24 - 10:32
La capitale greca si è svegliata avvolta da uno spesso strato di polvere. La causa? La “solita” sabbia del Sahara.
AFP
Fonte ATS ANS
Un cielo marziano sopra Atene
La capitale greca si è svegliata avvolta da uno spesso strato di polvere. La causa? La “solita” sabbia del Sahara.

ATENE - No, non si tratta di un filtro di Instagram o di TikTok. I cittadini di Atene si sono svegliati ieri avvolti dalla sabbia del deserto del Sahara che ha trasformato la capitale greca in un ambiente marziano. La tempesta, iniziata lunedì, ha subito una forte intensificazione portando grandi quantità di sabbia nell’atmosfera. 

Come già capitato in passato, la causa è il forte vento proveniente dal Nord Africa che ha colorato i cieli di molte città della Grecia Meridionale. Il fenomeno continuerà, a detta dei meteorologi, ancora durante la giornata di oggi per poi ridurre gradualmente l’intensità nel pomeriggio.

Dalle colonne di marmo del Partenone, all'antica agorà romana, i principali monumenti della capitale sono stati inghiottiti dalla polvere africana portata dai venti che soffiavano da sud, mentre l'intera città veniva avvolta da una foschia arancione che ha ricordato a molti abitanti scenari dal sapore apocalittico. I più curiosi sono rimasti affacciati ai balconi a osservare il cielo sparire sotto uno spesso strato arancione di sabbia, mentre gli abitanti più cauti si sono barricati in casa seguendo le raccomandazioni degli pneumologi trasmesse dalle televisioni.

Le concentrazioni di sabbia nell'aria, infatti, da un lato riducono la luce del sole e la visibilità, e dall'altra contribuiscono a aumentare il livello delle particelle inquinanti, comportando rischi per la salute delle persone più vulnerabili e affette da malattie respiratorie. «Si tratta di un fenomeno particolare, dovuto alle concentrazioni di polvere africana e alle particolari condizioni climatiche che hanno prevalso sull'Attica: i venti meridionali che trasportavano la polvere africana si sono incontrati con correnti più fredde provenienti da nord, facendo sì che la polvere salisse con l'aria calda a altezze maggiori, fino a due chilometri, e vi rimanesse. Sulle particelle di polvere si sono riflessi i raggi solari che hanno restituito questa tonalità rossa», ha spiegato a Kathimerini Nikos Michalopoulos, direttore della ricerca dell'Osservatorio nazionale di Atene.

Un fenomeno che ha colpito anche il nostro Paese a più riprese. Nel febbraio del 2021, la sabbia portata dal vento ha oscurato parti della Svizzera. A fine mese di marzo eravamo invece stati invasi da 180'000 tonnellate di polvere del Sahara.

Il deserto del Sahara è la più grande fonte di polveri minerali: ne rilascia fra i 60 e i 200 milioni di tonnellate ogni anno. Le particelle più grandi ricadono rapidamente al suolo, ma le più piccole possono essere trasportate per migliaia di chilometri e raggiungere l'Europa.

Quando questa polvere è nell'aria, riflette e diffonde parte della luce solare. Il cielo assume quindi un colore giallastro e le albe e i tramonti diventano più spettacolari.

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